Roma-Inter 1-1, Rodrigo Palacio ha risposto a Francesco Totti

Pubblicato il 20 Gennaio 2013 - 22:59 OLTRE 6 MESI FA
Roma-Inter 1-1, il gol di Rodrigo Palacio (Ansa)

ROMA, STADIO OLIMPICO – Roma-Inter 1-1, gol: Francesco Totti su rigore al 22′ (R), Rodrigo Palacio 46′ (I) (la classifica ed il calendario con le partite).  

Solo la Coppa Italia, visto come si sono messe le cose, a questo punto, può salvare la stagione della Roma targata Zeman, che ha ottenuto gli stessi punti di quella forse meno osannata di Luis Enrique e che – senza i tre punti a tavolino di Cagliari – si troverebbe alle spalle di Parma e Catania, non due invincibili corazzate.

La Roma vista all’opera contro un’Inter che si consola con l’epilogo della telenovela Sneijder, ma deve rinunciare all’estro di Cassano, parte a razzo, ma si affloscia con il passare dei minuti, mentre aumenta il numero delle occasioni sprecate. Una specie di festival del ”vorrei ma non riesco”.

Mercoledì si replica, sempre all’Olimpico, con in palio l’andata della semifinale del trofeo di Lega.

Eppure, stasera, in avvio i giallorossi dimostrano di poter fare a pezzi l’Inter, che da’ l’impressione di essere una compagine dismessa, inconcludente, remissiva. I giallorossi, al contrario, straripano e sfondano, a sinistra come al centro: bastano pochi tocchi per arrivare nella 16 metri avversaria.

Si fanno sentire spesso dalle parti di Handanovic, Totti e compagni, con una serie giocate rapide, a dimostrazione di una formidabile lucidità che, però, dopo il gol su rigore firmato dallo stesso capitano, si va spegnendo.

Ed ecco che rispunta la Roma autolesionista, che non riesce a chiudere il match e medita il suicidio sportivo. Un progetto, questo, che si concretizza nel recupero del primo tempo, grazie all’arrembante incursione di Guarin sulla destra, che mette al centro per Palacio, la cui stoccata non da’ scampo a Goicoechea.

La solita Roma, bella e… possibile solo fino a un certo punto, affetta da una pruriginosa forma di narcisismo, di cui gode in parte.

Già al 4′ Bradley innesca Lamela, che svolta per Osvaldo, in ritardo di un soffio. Passa un minuto e Osvaldo taglia al centro, senza pero’ trovare compagni; sugli sviluppi dell’azione Florenzi calcia alto. Totti e Lamela duettano al 7′, ma senza esito.

Al 21′ arriva il rigore, grazie a una bella combinazione Bladley-Totti-Bladley, che si chiude per uno sciagurato intervento in scivolata di Ranocchia che costringe a gambe all’aria lo statunitense. Dal dischetto Totti fa 222 in A e si porta a -3 dal ‘pompierone’ Nordahl. La botta del capitano e’ imprendibile anche per un pararigore come Handanovic. La Roma insiste, l’Inter barcolla, ma tiene botta. Florenzi e Osvaldo ci provano, ma non inquadrano la porta.

La inquadra eccome, invece, il giovanissimo croato Livaja che al 37′ fa tremare il palo alla destra di Goicoechea. Nel finale, dopo un tiraccio di Osvaldo sull’esterno della rete, arriva il pari dell’Inter, che poco prima aveva sfiorato il gol su un’uscita a vuoto del portiere di casa su cross dalla destra di Guarin.

Zeman lascia De Rossi (si parla di un problema all’adduttore) negli spogliatoi e lancia Tachtsidis, poco dopo Stramaccioni rispondera’ con Obi per Nagatomo.

Totti costringe all’uscita bassa Handanovic, ma e’ l’Inter a gestire la manovra. I nerazzurri hanno un impatto migliore con la partita rispetto al primo tempo, la Roma invece appare molto meno lucida e intraprendente.

La Roma riprende quota nel finale e al 39′ Handanovic deve superarsi su una conclusione velenosa di Lamela. Poi, la fine: senza vincitori.