Mondiali: grandi in affanno, anche l’Inghilterra fa flop dopo Francia e Spagna

Pubblicato il 19 Giugno 2010 - 01:07 OLTRE 6 MESI FA

Anche l’Inghilterra di Fabio Capello fa flop e per la squadra dei Three Lions la strada del Sudafrica diventa impervia. Tremano i giganti del torneo con la Francia praticamente con un piede già fuori, la Spagna sconfitta dalla Svizzera e la Slovenia in cima al girone dopo aver fermato la Germania.

Dovevano essere le Cenerentole dei Mondiali (o comunque le outsider del torneo), si sono invece trasformate in principesse e ora possono sognare: all’indomani del colpaccio del Messico che ha umiliato i bleus di Raymond Domenech, dopo l’impresa sella Svizzera che ha messo in ginocchio la Spagna campione d’Europa, è arrivato il turno della Serbia che ha steso la Germania anche se in modo un po’ rocambolesco e fortunato.

Sfiora l’impresa la Slovenia priva di star e dal giovane passato calcistico: senza magie e con tanta grinta, ha vinto contro l’Algeria e ha pareggiato con i mai domi Stati Uniti di Landon Donovan e Clint Dempsey. E le volpi del deserto si sono prese la rivincita, umiliando l’Inghilterra sotto gli occhi dei principini William ed Henry accorsi in Sudafrica per vedere i loro campioni.

Cadono i giganti, le stelle sono appannate, aumentano gli infortuni, lo spettacolo ne risente e i Mondiali diventano una lotteria, imprevedibili e sorprendenti con la fase a gironi che si avvia alla conclusione senza verdetti scontati. È lanciata la Slovenia, l’Argentina di Diego Maradona si conferma ed è praticamente qualificata mentre la Francia può preparare le valigie per tornare a casa a meno di un miracolo. L’Inghilterra deve vincere a tutti i costi contro la Slovenia. I messicani hanno stupito il mondo per lo loro performance contro i vice campioni del mondo, ribaltando il pronostico della vigilia.

Eppure il Messico non è una vera e propria sorpresa.”El Tri” ha infatti una forte tradizione calcistica anche se non ha mai superato i quarti di finale (entrambe le volte in casa propria nel 1970 e 1986). Dopo il flop di Sven Goran Eriksson, il 3 aprile 2009 il testimone è passato a Javierre Aguirre che ha lanciato una squadra frutto di un perfetto mix fra i veterani come Cuauhtemoc Blanco (37 anni), il terzo marcatore più anziano della storia dei mondiali, e la golden generation, come la chiamano in Patria, un gruppo agguerrito di giovani di grande talento tra cui spiccano Giovani Dos Santos, Javier Hernandez e Carlos Vela. Gli stessi che vinsero i mondiali Under 17 nel 2007. La Svizzera può godersi il suo momento magico: è la squadra che è riuscita nell’impresa, che sembrava impossibile, di fermare la Spagna campione d’Europa. Se il Messico ha schiacciato una Francia in crisi, travolta dalle polemiche, piegata dagli scandali e con uno spogliatoio in rivolta, la Svizzera ha surclassato il ‘gotha’ del calcio mondiale.

Un risultato impensabile contro uno dei team favoriti alla vittoria finale: campioni straordinari come Andres Iniesta, David Villa, Fernando Torres, Xavi Alonso (solo per citarne alcuni) si sono dovuti arrendere alla compagine elvetica. Per trovare i migliori risultati della Svizzera bisogna sfogliare il libro dei ricordi della coppa Rimet: approdo ai quarti di finale nel 1934, nel 1938 e nel 1954 quando i rossocrociati giocarono in casa. La Svizzera di Ottmar Hitzfeld che – con un totale di 18 trofei conquistati è l’allenatore tedesco più vincente di ogni epoca – ha trovato in Gelson Fernandes, centrocampista del Saint-Etienne, il protagonista di una squadra multietnica e pragmatica. La Germania è sotto choc: prima decimata dagli infortuni (ha perso il suo capitano e uomo simbolo Michael Ballack) ha poi trovato la reazione giusta e ha segnato quattro gol all’Australia.

Sulla sua strada ha però incontrato una Serbia ostica, coriacea e pure fortunata guidata da campioni come Dejan Stankovic e Aleksandar Kolarov. Ora il gioco si fa duro e per tutti – soprattutto le grandi – l’imperativo è vincere perché altre Cenerentole sono in agguato