ROMA – Sanremo dovrà vedersela con Juventus – Napoli, attesissima sfida scudetto che verrà disputata questa sera allo Stadium. La partita è ribbattezzata “festival per lo scudetto” dalla Gazzetta dello Sport nella sua apertura odierna a firma di Fabio Licari. Ed effettivamente la posta in palio è davvero molto alta. Il Napoli guida il campionato con due punti di vantaggio sulla Juventus ed in caso di vittoria potrebbe staccarla di cinque minuti con lo scontro diretto a favore. La Juventus invece potrebbe inanellare la sua quindicesima vittoria consecutiva e portarsi al primo posto in caso di vittoria. Il pareggio lascerebbe tutto com’è.
La Gazzetta dello Sport va subito dritta al punto…
E il festival del calcio italiano fa sloggiare quello della canzone, non più sacro e intoccabile. Questa è la notte di Juve-Napoli, spareggio scudetto.
Anche Rai International ha deciso, presumiamo dopo lunga riflessione: il pallone va in diretta, Sanremo «passa» dopo. Oltre 40 tv collegate, 200 inviati: il centro del mondo. Se ci fossero più sfide cosi, la Premier non venderebbe a cifre folli i diritti per l’estero. Mille emozioni in 90’ che possono sconvolgere classifica e storia.
Il distacco di due punti (virtualmente tre) che è tutto e niente. Dybala Higuain che ricorda Platini Maradona quasi trent’anni dopo. Una rivalità oltre l’albo d’oro. I dominatori dell’epoca recente contro gli aspiranti alla successione.
Non sarà il «Clasico» Real Barça, storia e successi infiniti, ma è il «Classico» all’italiana. Aspettando domani Arsenal Leicester, the «Classic», mentre in Germania e Francia tutto il resto è noia, Bayern e Psg troppo ricchi per divertire.
Allo Stadium il miglior attacco (Na poli 53 gol) contro la miglior difesa (Juve 15), ma anche il secondo attacco (Juve 45) contro la seconda difesa (Napoli 19).
C’è Dybala contro Hi guain e non si capisce, se aggiungi Messi e Aguero, come l’Argentina possa perdere un Mondiale.
Bianconeri in striscia positiva da 14 turni, azzurri da 8: almeno una serie dovrà interrompersi. Uno di quei casi in cui il potere logora chi non ce l’ha: la Juve rischia di più, avendo a disposizione solo il successo. Un pari non lascerebbe lo cose come stanno: perché il confronto diretto — in caso di pari punti — alla fine direbbe Napoli. E rischia anche perché quelle tre assenze, una per reparto, sono pesanti come macigni.