VIDEO YOUTUBE. Parigi, attentati stadio: tre kamikaze

Pubblicato il 14 Novembre 2015 - 10:22 OLTRE 6 MESI FA
I morti, prima del blitz nel teatro Bataclan, erano ufficialmente 43. Ma nel teatro Bataclan, dove erano venute a sentire un concerto di musica rock, c’erano mille e 500 persone e i terroristi, tre in tutto, dopo averne sequestrato qualche centinaio, ne hanno ammazzati almeno cento, uno a uno, come se fosse una decimazione. Si sono fermati solo quando le teste di cuoio hanno fatto irruzione, uccidendo due islamisti e forse catturando il terzo. I morti totali a questo punto dovrebbero essere 150, ma forse sono di più perché non si sa ancora in quanti punti della città siano stati portati gli attacchi. Si parla di sei sparatorie almeno tra l’XI e il XII arrondissement, con cadaveri lasciati per strada e pietosamente coperti dagli abitanti, che hanno lanciato anche delle lenzuola dalle finestre per coprire lo scempio. Mentre sui siti islamisti furoreggiava l’hashtag #Parigibrucia, l’Isis rivendicava il massacro, annunciando che «adesso tocca a Roma, Washington, Londra». Hollande ha chiuso le frontiere e mobilitato tutto l’esercito. Annullato il viaggio in Turchia per il G20 di domani, chiuse le scuole, nel cuor della notte s’è addirittura diffusa la notizia che le prossime elezioni regionali saranno annullate. Forse si tratta solo della decisione di non permettere la campagna elettorale, foriera come sempre di divisioni e polemiche. Marine Le Pen ha comunque annunciato, unilateralmente, la «sospensione delle nostre campagne fino a nuovo ordine».  1 Tutto è cominciato allo stadio.  Una delle prime azioni è stata allo Stade de France. Tre kamikaze con cinture esplosive si sono fatti saltare in mezzo alla gente fuori dallo stadio. Le nazionali di Francia e Germania hanno continuato a giocare per un po’, anche se i giocatori avevano capito che era successo qualcosa. Poi lo stadio è stato chiuso, le squadre allontanate, il pubblico s’è riversato sul campo in attesa di capire che cosa fare. Non si sa ancora quante persone siano morte in questa azione. Intanto arrivavano le notizie dal X, dall’XI e dal XII arrondissement.  2 Altri morti  Nel X arrondissement uomini mascherati sono entrati sparando in un ristorante cambogiano. Dopo aver ucciso forse quattro persone si sono dati alla fuga. La polizia li sta cercando, il quartiere è stato isolato. Nel XII arrondissement, lungo la rue de Charonne, un individuo ha preso a colpi di kalashnikov gli avventori di un caffè. Poco dopo s’è saputo di una sparatoria nei pressi o forse dentro il mercato di Les Halles. Impossibile avere notizie precise, forse si riuscirà a capir meglio qualcosa oggi. Compreso il numero esatto dei morti che, a sensazione, rischiano di essere ancora di più.  3 Come mai i servizi segreti non hanno saputo intercettare un’azione tanto vasta?  Come sappiamo, è impossibile controllare ogni bersaglio teorico. E l’azione di ieri mostra che davvero qualunque posto può diventare un bersaglio: un piccolo ristorante etnico, un teatro di periferia... Gli 007, a dire il vero, dicevano che era in corso qualcosa, ma di che cosa si trattasse non erano stati, evidentemente, in grado di precisarlo. Una prima avvisaglia che la giornata sarebbe stata difficile è arrivata in mattinata, quando una telefonata anonima ha annunciato una bomba all’hotel Molitor, dove era alloggiata la nazionale tedesca.  4 In Francia, l’anno prossimo, si dovranno tenere i campionati europei...  Credo che questo attacco, diretto, contro Parigi, abbia messo in allarme tutta l’Europa. È di fatto un’azione senza precedenti, condotta quasi nello stesso momento in molti punti, e con due shahid che si sono fatti saltare per aria. Si tratta di un nemico invincibile, a questo stadio, perché non ha altri obiettivi che seminare il terrore e dimostrare la propria forza attraverso atti che gli islamici considerano di fede: morire nel nome di Allah. Hollande ha mobilitato l’esercito: ma che cosa può fare un esercito forte di migliaia di soldati contro un avversario che agisce con due o tre uomini soltanto?  5 Hollande ha parlato.  È apparso spaventato. «Dobbiamo difenderci, le forze di sicurezza stanno facendo del loro meglio, abbiate fiducia». Obama ha definito l’azione di Parigi un attacco all’umanità. Da noi, il ministro dell’Interno, Alfano, ha convocato per stamattina il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e disposto l’immediato innalzamento dei livelli di sicurezza su tutto il territorio nazionale. Tra pochi giorni, purtroppo, comincia il Giubileo.

“Strage a Parigi”
La prima pagina della Gazzetta dello Sport

PARIGI, FRANCIA – Sette attentati, almeno 150 morti. L’Isis: «Il nuovo 11 settembre». Tre kamikaze nell’area dello Stade de France: tifosi bloccati Notte di guerra nel cuore dell’Europa.

Carneficina in un teatro: un centinaio di persone giustiziate da tre terroristi poi uccisi dalla polizia. I testimoni: «Gridavano Allah è grande».

Hollande, scortato via da Francia-Germania, decreta l’emergenza e blocca le frontiere. Nuove minacce via Twitter: «Ora Roma e Londra».

Massima allerta anche in Italia. Renzi: «Reagiremo». Ne parla La Gazzetta dello Sport in un articolo a firma di Giorgio Dell’Arti.

I morti, prima del blitz nel teatro Bataclan, erano ufficialmente 43. Ma nel teatro Bataclan, dove erano venute a sentire un concerto di musica rock, c’erano mille e 500 persone e i terroristi, tre in tutto, dopo averne sequestrato qualche centinaio, ne hanno ammazzati almeno cento, uno a uno, come se fosse una decimazione. Si sono fermati solo quando le teste di cuoio hanno fatto irruzione, uccidendo due islamisti e forse catturando il terzo.

I morti totali a questo punto dovrebbero essere 150, ma forse sono di più perché non si sa ancora in quanti punti della città siano stati portati gli attacchi. Si parla di sei sparatorie almeno tra l’XI e il XII arrondissement, con cadaveri lasciati per strada e pietosamente coperti dagli abitanti, che hanno lanciato anche delle lenzuola dalle finestre per coprire lo scempio.

Mentre sui siti islamisti furoreggiava l’hashtag #Parigibrucia, l’Isis rivendicava il massacro, annunciando che «adesso tocca a Roma, Washington, Londra». Hollande ha chiuso le frontiere e mobilitato tutto l’esercito. Annullato il viaggio in Turchia per il G20 di domani, chiuse le scuole, nel cuor della notte s’è addirittura diffusa la notizia che le prossime elezioni regionali saranno annullate.

Forse si tratta solo della decisione di non permettere la campagna elettorale, foriera come sempre di divisioni e polemiche. Marine Le Pen ha comunque annunciato, unilateralmente, la «sospensione delle nostre campagne fino a nuovo ordine».

 Tutto è cominciato allo stadio.
Una delle prime azioni è stata allo Stade de France. Tre kamikaze con cinture esplosive si sono fatti saltare in mezzo alla gente fuori dallo stadio. Le nazionali di Francia e Germania hanno continuato a giocare per un po’, anche se i giocatori avevano capito che era successo qualcosa. Poi lo stadio è stato chiuso, le squadre allontanate, il pubblico s’è riversato sul campo in attesa di capire che cosa fare. Non si sa ancora quante persone siano morte in questa azione. Intanto arrivavano le notizie dal X, dall’XI e dal XII arrondissement.

Nel X arrondissement uomini mascherati sono entrati sparando in un ristorante cambogiano. Dopo aver ucciso forse quattro persone si sono dati alla fuga. La polizia li sta cercando, il quartiere è stato isolato. Nel XII arrondissement, lungo la rue de Charonne, un individuo ha preso a colpi di kalashnikov gli avventori di un caffè. Poco dopo s’è saputo di una sparatoria nei pressi o forse dentro il mercato di Les Halles. Impossibile avere notizie precise, forse si riuscirà a capir meglio qualcosa oggi. Compreso il numero esatto dei morti che, a sensazione, rischiano di essere ancora di più.

Come sappiamo, è impossibile controllare ogni bersaglio teorico. E l’azione di ieri mostra che davvero qualunque posto può diventare un bersaglio: un piccolo ristorante etnico, un teatro di periferia… Gli 007, a dire il vero, dicevano che era in corso qualcosa, ma di che cosa si trattasse non erano stati, evidentemente, in grado di precisarlo. Una prima avvisaglia che la giornata sarebbe stata difficile è arrivata in mattinata, quando una telefonata anonima ha annunciato una bomba all’hotel Molitor, dove era alloggiata la nazionale tedesca.

Credo che questo attacco, diretto, contro Parigi, abbia messo in allarme tutta l’Europa. È di fatto un’azione senza precedenti, condotta quasi nello stesso momento in molti punti, e con due shahid che si sono fatti saltare per aria. Si tratta di un nemico invincibile, a questo stadio, perché non ha altri obiettivi che seminare il terrore e dimostrare la propria forza attraverso atti che gli islamici considerano di fede: morire nel nome di Allah. Hollande ha mobilitato l’esercito: ma che cosa può fare un esercito forte di migliaia di soldati contro un avversario che agisce con due o tre uomini soltanto?

Hollande. È apparso spaventato. «Dobbiamo difenderci, le forze di sicurezza stanno facendo del loro meglio, abbiate fiducia».

Obama ha definito l’azione di Parigi un attacco all’umanità. Da noi, il ministro dell’Interno, Alfano, ha convocato per stamattina il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e disposto l’immediato innalzamento dei livelli di sicurezza su tutto il territorio nazionale. Tra pochi giorni, purtroppo, comincia il Giubileo.