YOUTUBE Papa Francesco ai giovani: “La vita non è una App”

Pubblicato il 24 Aprile 2016 - 19:30 OLTRE 6 MESI FA
YOUTUBE Papa Francesco ai giovani: "La vita non è una App"

Papa Francesco ai giovani: “La vita non è una App”

ROMA – Papa Francesco saluta gli oltre 70mila giovani riuniti allo stadio Olimpico per il Giubileo dei ragazzi. In un videomessaggio, Papa Bergogio dice loro:

“Ragazzi ricordate che se non c’è Gesù nella vostra vita è come se non ci fosse campo, non si riesce a parlare e ci si rinchiude in se stessi”. Il Papa ha voluto usare questa metafora, ripresa poi  nell’omelia della messa per il Giubileo dei ragazzi e delle ragazze a cui hanno preso parte, secondo la Questura di Roma, oltre 120 mila persone, e che si è svolta oggi 24 aprile:

“La vostra felicità non ha prezzo e non si commercia; non è una ‘app’ che si scarica sul telefonino: nemmeno la versione più aggiornata potrà aiutarvi a diventare liberi e grandi nell’amore”. Il Papa ha proseguito: “L’amore è libero, non c’è un amore che non sia libero. Cari ragazzi alla vostra età emerge in voi in modo nuovo anche il desiderio di affezionarvi e di ricevere affetto. Il Signore vi insegnerà a rendere più belli anche l’affetto e la tenerezza. Vi metterà nel cuore un’intenzione buona, quella di voler bene senza possedere: di amare le persone senza volerle come proprie, ma lasciandole libere. C’è sempre infatti la tentazione di inquinare l’affetto con la pretesa istintiva di “avere” quello che piace. Ma ogni cosa, se la si stringe troppo, si sciupa, si rovina: poi si rimane delusi, con il vuoto dentro”.

Nel pomeriggio, il Papa si è recato al “Villaggio per la Terra” a Villa Borghese. Qui, il primo Pontefice sudamericano della storia ha indicato, tra le altre cose, la parola-chiave della “gratuità”.

“L’amicizia sociale si fa nella gratuità – ha detto -. E questa saggezza della gratuità si impara, col gioco, con lo sport meglio, con l’arte, con la gioia di essere insieme, con l’avvicinamento”. “E’ una parola da non dimenticare – ha suggerito – in questo mondo dove sembra che se tu non paghi non puoi vivere, dove le persone, l’uomo e la donna che Dio ha creato al centro del mondo, per essere al centro dell’economia pure, sono stati cacciati via, e al centro abbiamo un Dio, il Dio denaro. Oggi al centro del mondo è il Dio denaro, e quelli che possono avvicinarsi ad adorare questo Dio si avvicinano, e quelli che non possono finiscono nella fame, nelle malattie, nello sfruttamento”. “Pensate agli sfruttamenti dei bambini, dei giovani – ha detto ancora il Papa -. Gratuità, è la parola-chiave. Gratuità che fa che io dia la mia vita così com’è per andare con gli altri, per fare che questo deserto diventi foresta , gratuità. E questa è una cosa bella”.

“Perdonare – ha esortato ulteriormente il Pontefice – anche perché con il perdono il rammarico, il risentimento di allontana. E sempre costruire, non distruggere, costruire”. “E come si fa questo? – ha chiesto in conclusione il Pontefice – Semplicemente nella consapevolezza che tutti abbiamo qualcosa in comune, tutti siamo umani. E con quell’umanità ci avviciniamo per lavorare insieme. ‘Ma io sono di questa religione, lui di quest’altra…’: non importa, tu sei un uomo, una donna, avanti per lavorare insieme, rispettandosi”. “E così – ha aggiunto – vedremo questo miracolo: il miracolo di un deserto che diviene foresta. Grazie tante per tutto quello che voi fate!”.