Non condividiamo le posizioni di Vittorio Feltri, ma sarebbe davvero singolare che tutto finisse con la dissociazione tardiva e frettolosa del presidente editore. Queste sono le situazioni dove il conflitto di interesse si rivela un boomerang.
Del resto Berlusconi e gli amici della Lega in queste settimane hanno spesso urlato, minacciando i giornali deviati e tra questi avevano inserito l’Avvenire e tutti quei giornali cattolici che avevano osato criticare il reato di clandestinità.
Feltri ha solo dato corpo a questi umori.
Del resto la stessa scenetta era già stata rappresentata quando i giornali di famiglia avevano aggredito la signora Veronica e Berlusconi si era stracciato le vesti. Quei direttori subito dopo sono stati promossi. Chi vuol capire capisce e se non dovesse capire potrà sempre andare a leggere le belle pagine che Manzoni ha dedicato a don Rodrigo e ai suoi bravi.