Riciclaggio di denaro sporco, estorsione, corruzione e persino traffico d’organi: non mancava niente al giro di malaffare sventato dall’Fbi nel New Jersey. Tutto è partito da un’inchiesta su un mercato nero di borse false di una nota griffe italiana; si è arrivati a scoprire un un’agghiacciante traffico di reni e un’organizzazione di riciclaggio di denaro sporco tra Stati Uniti e Israele. La conclusione è stato l’arresto di decine di poliziotti e rabbini, accusati di aver organizzato un racket degno di una sceneggiatura di Hollywood o di una delle puntate de “I Soprano”. In manette sono finite 44 persone, tra cui 5 rabbini, i sindaci di tre città e due deputati locali. Una storia inquietante anche per uno Stato che ha una lunga storia di mala amministrazione come il New Jersey.
La gran parte dei funzionari arrestati sono accusati di aver intascato denaro, utilizzati per campagne elettorali, in cambio di favori. Le indagini si sono concentrate su una rete di riciclaggio di denaro che operava tra Brooklyn e Israele: decine di milioni di dollari venivano “ripuliti” attraverso organizzazioni di beneficenza ebraiche, controllate da rabbini a New York e nel New Jersey. L’Fbi ha infiltrato una talpa, un informatore che, fingendo di essere uno spregiudicato uomo d’affari, ha pagato decine di migliaia di dollari per ottenere concessioni edilizie e appalti. Tra gli arrestati, un newyorkese, Levy Izhak Rosenbaum, che da dieci anni trafficava in reni umani per il trapianto: li acquistava da povera gente in Israele per 10.000 dollari e li rivendeva a 160.000 sul facoltoso mercato americano.
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