ROMA, 16 GEN – E’ stato trovato impiccato uno dei due ricercati per la rapina avvenuta a Roma due settimane fa finita nel sangue nel quale morirono un cittadino cinese e la figlia di nove mesi. L’uomo, un maghrebino, e’ stato trovato impiccato a Boccea, alla periferia di Roma.
Il corpo privo di vita e impiccato e’ stato trovato in un casolare al chilometro 14 di via di Boccea. A piazzale Clodio e’ in corso un vertice con il reggente della Procura Giancarlo Capaldo, l’aggiunto Pierfilipo Laviani, il capo del nucleo investigativo dei carabinieri Lorenzo Sabatino.
Nel quartiere di Torpignattara la voce del ritrovamento del corpo di uno dei killer ricercati per il duplice omicidio rimbalza tra via Giovannoli, dove abitavano le vittime e luogo della tragedia, e via Antonio Tempesta ha fatto proliferare i commenti.
Il bar all’angolo con via Casilina, gestito dal cinese defunto, questo pomeriggio era aperto. All’interno alcuni ragazzi cinesi, chiusi nel silenzio. Uno di loro commenta arrabbiato: ”Per me questo non ha nessun significato, non c’e’ nulla che ci possa interessare” e poi chiude le saracinesche del bar.
In via Giovannoli, in un altro bar del quartiere, sono tanti che commentano l’episodio. ”E’ arrivata prima la mafia cinese”, dice un abitante del quartiere. ”Secondo me e’ stato un delitto su commissione”, gli fa eco un altro. ”Se l’hanno trovato impiccato e’ stata la mafia cinese anche secondo me – rincara un terzo che vuole rimanere anonimo -. Io non dico il mio nome perche sto in questa strada da tanti anni, e ho tre belle nipoti che mi voglio godere fino alla fine”.
Secondo Glauco, invece, ”c’e’ poco da pensare… e’ stato un atto disperato di un uomo braccato”. Qualcun altro mormora: ”E’ meglio che l’hanno trovato morto, un assassino in meno”. Una catechista della zona, R. riferisce di aver visto la moglie del cinese ucciso, mamma di Zhoe: ”E’ tornata dall’ospedale pochi giorni fa, ma sta malissimo. Dicono che stia sotto sedativi. Con altri catechisti volevamo andarla a trovare ma e’ meglio attendere ancora un po’. L’ho vista buttarsi ancora di fronte alla porta di casa in preda alla disperazione”.