Il giudice del tribunale di Cremona, Clementina Forleo, è stata coinvolta in un incidente stradale accaduto la sera di ieri 3 dicembre lungo l’autostrada per Milano all’altezza del casello di Lodi mentre rincasava dopo aver trascorso la giornata in tribunale a Cremona.
Il magistrato, a quanto riporta l’Ansa, è arrivata al pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore di Lodi dove le sono state riscontrate fratture allo zigomo e alla mandibola ed ha rifiutato il ricovero. Forleo era a bordo della sua Opel, quando ha sbattuto contro il guard-rail: le cause dell’incidente sono al vaglio della polizia stradale di Guardamiglio, in provincia di Lodi.
Non si esclude che un automobilista abbia compiuto una manovra azzardata e abbia tagliato la strada alla Opel: l’airbag ha salvato la vita al giudice Forleo, ma l’impatto è stato violento. Il presidente del tribunale di Cremona, Carlo Maria Grillo, è stato il primo ad essere informato dalla polizia stradale: nella giornata la Forleo aveva celebrato alcuni processi nella funzione di giudice monocratico, quindi, alle tre del pomeriggio e per oltre un’ora e mezza, era stata impegnata nell’udienza preliminare sui formaggi avariati e riciclati, infine era attesa in carcere per una udienza di convalida di un arresto. Rientrata in tribunale e sbrigate le ultime incombenze, era partita per Milano.
La notizia dell’incidente è rimbalzata in Puglia – il giudice Forleo è nativa di Francavilla Fontana in provincia di Brindisi – dove il deputato dell’Italia dei valori Pierfelice Zazzera ha dichiarato che «il giudice Forleo è stata spinta fuori strada da un’auto poi fuggita» e ha chiesto un servizio di tutela per il magistrato.
«Ho appreso – dice Zazzera – che ieri sera, in viaggio verso Lodi, l’auto di Clementina Forleo è stata spinta fuori dalla carreggiata da un altro veicolo, lei è salva, ma chi ha provocato l’incidente è fuggito, facendo perdere le proprie tracce. La dinamica dell’incidente, ancora oggetto di indagine, è in fase di ricostruzione, sebbene riteniamo assolutamente grave che – prosegue il deputato – il magistrato sia ancora sprovvisto di un servizio di tutela assegnato alla sua persona, considerando la delicata attività svolta in occasione delle inchieste sulle scalate bancarie».
«Siamo preoccupati, per l’atteggiamento sordo di chi dovrebbe tutelare la magistratura e non lo fa, soprattutto in relazione all’episodio della scorsa notte, tanto più che, come si ricorderà, i genitori del magistrato brindisino sono rimasti uccisi in un incidente ancora pieno di misteri. Ci auguriamo – conclude il deputato di Idv – che chi di competenza intervenga quanto prima, sia in relazione alla scorta che per l’accertamento dei fatti della scorsa notte».
Ma la versione fornita dal parlamentare dell’Idv non ha trovato nessuna conferma.