ROMA – Evasione, lavoro nero, contraffazione e clan. Sono questi i capitoli su cui si accendono i fari della Guardia di Finanza, che dopo i blitz del fisco a Cortina e Milano sta intensificando i controlli anche nel Mezzogiorno. Lo spiega, intervistato dal Mattino, il generale Bruno Buratti, capo del terzo reparto del Comando generale della Guardia di Finanza, che sottolinea come gli interventi siano ''in linea con quanto sempre fatto'', ma oggi ''in un clima nuovo''.
''L'evasione fiscale – dice – genera distorsioni di mercato, iniquita' sociale e rappresenta un forte freno alla crescita del Paese'' e ''la perdurante crisi economica ha reso ancora piu' evidenti gli effetti negativi prodotti dall'evasione, ponendo all' attenzione dell'opinione pubblica che l'evasore non è più un modello di riferimento, un furbo da imitare, ma un peso intollerabile ed un pericolo per la collettivita' ''.
Al Sud, poi, si aggiunge il problema che ''gli illeciti fiscali spesso sono funzionali a raggiungere altri scopi criminali'' gestiti dai clan. Per questo negli interventi si dovra' ''tenere conto della specificita' territoriale''. Per questo piu' che blitz ci saranno controlli capillari in una azione ''unitaria e trasversale. Una lettura ad ampio raggio delle singole condotte illecite, facendo leva su penetranti poteri che spaziano dalla polizia tributaria a quella giudiziaria''.