Fermate la strage dei ciclisti! Fermate la mattanza degli innocenti. Ogni giorno una vittima. La sicurezza stradale continua ad essere ignorata (o quasi). È una emergenza ormai.
La legge “Salvaciclisti” non può più aspettare. Le proposte non mancano. “Chi va in bici, per sport o anche semplicemente per spostarsi in città, ha gli stessi diritti di chi si sposta con un veicolo a motore” (Pierre Bergonzi). Occorre subito un a legge. Di più: serve una promozione culturale per tutti.
Ciclisti, pedoni, automobilisti. Serve una educazione stradale, un “patto educativo “ come lo chiama Marco Scarponi che nell’aprile del 2017 ha perso il fratello Michele, un professionista come Davide Rebellin, l’ultima vittima di questa strage ignorata . Marco ha creato una Fondazione che si batte in favore della sicurezza stradale ma ha ottenuto finora solo briciole. Ma non demorde.
SANGUE SULLE STRADE, CIFRE CHOC
Cifre raggelanti. Il presidente Biserni della Asaps (l’associazione amici delle Polizia stradale, 13mila soci, la rivista “Centauro “) dice:” Tra gennaio e agosto si sono contate 103 vittime tra i ciclisti. Morti sul colpo. Nella immediatezza. Poi sono da aggiungere chi si aggrava in ospedale e poi non ce la fa. L’Istat fornisce il totale, 220 vittime.
E ancora: il bilancio complessivo 2021 – ciclisti e pedoni – certifica 2.875 morti, risultato di 151.875 incidenti/investimenti. Cifre aumentate considerevolmente: i morti sono aumentati del 20%, i feriti del 28,6%. In un solo anno. È evidente che negli ultimi tempi le strade sono diventate più pericolose. In sintesi: 8 morti al giorno, quasi 3mila all’anno, circa 205mila feriti. Con i pedoni si registrano 15 morti al giorno.
POLITICI IMPREPARATI
Ne è convinto Giuseppe Guccione, fratello di Luigi, morto 25 anni fa in un incidente stradale. Giuseppe , in sua memoria, ha creato (1998) la “Fondazione Guccione”, una organizzazione di utilità sociale (Onlus) che si occupa principalmente di educazione stradale, sede legale a Cosenza, sede operativa a Roma.
È un ente morale che ha ricevuto riconoscimenti in Italia e all’estero. Giuseppe Guccione partecipa a numerosi convegni sulla sicurezza stradale, incontra esperti e dice sconsolato:”Mi sono accorto che i politici sono impreparati sul tema, non lo studiano. L’Italia è rimasta indietro, quasi ai tempi delle carrozze “.
PER FERMARE LA STRAGE PRIMO, AGIRE SULLA VELOCITÀ
La Fondazione calabro-romana mette al primo punto la necessità di agire sui limiti di velocità . E la priorità assoluta è l’ampliamento delle cosiddette “Zone 30”, cioè qielle aree della rete stradale urbana in cui la velocità massima consentita scende da 50 a 30 km/h. Vivinstrada, la rete di associazioni per la cultura e la prevenzione stradale , aggiunge altri due punti. Eccoli: auto tecnologiche e strumenti per tenere sotto controllo la velocità. E poi una legge per tutelare vittime e famiglie. Tempo da perdere non ce n’è. Oltretutto queste stragi hanno anche un elevato costo economico, valutato 35 miliardi, cioè il 2% del PIL con ricadute fiscali pro capite di 700 euro in media sul cittadino. Inaccettabile.