BOLOGNA – La difesa di Calisto Tanzi ha chiesto l'assoluzione ''perche' il fatto non sussiste'' per l'associazione a delinquere, e per i reati per cui giudica ''manchi la prova della partecipazione'' dell'ex patron Parmalat. Ritiene inoltre che la Corte non possa giudicare per i capi di imputazione che corrispondono all'aggiotaggio milanese (gia' oggetto di condanna definitiva), e ha richiamato, nelle conclusione dell'arringa, alla richiesta di cinque anni per il crac.
Lo ha spiegato uno dei legali, prof. Filippo Sgubbi. ''Abbiamo fatto richiamo nelle conclusioni – ha detto – a quella ipotesi di patteggiamento a cinque anni che avevamo gia' formulato in udienza preliminare, ribadito in sede di primo giudizio e poi nell'atto di impugnazione, con la concessione delle generiche prevalenti''.