Diamanti rosa per 50 milioni rubatidalla miniera, ricostruita la storia del furto, dall’Australia al mercato

Diamanti sporchi per un furto di 50 milioni di dollari ad Argyle, ma ci vorrebbero anni per catturare i ladri

Un diamantaio di Anversa informa l’ex agente di polizia di Scotland Yard, Richard Corfield, che nella città stanno affiorando diamanti rosa Argyle chiaramente illeciti. I diamanti rosa grezzi o non lucidati non avrebbero dovuto essere disponibili in Europa. Argyle lucida i suoi preziosi rosa nelle sue sale di taglio e lucidatura a Perth, vicino a Kings Park, in Australia.

Fu la prima soffiata sul fatto che Argyle fosse vittima di un’enorme rapina di diamanti, con un bottino rubato stimato in seguito fino a 50 milioni di dollari.

Per l’allora capo della sicurezza di Argyle fu il primo indizio del furto di diamanti dalla sua miniera nel cuore del Kimberley dell’Australia occidentale.

Un furto, una polizia disattenta, un triangolo amoroso: sembra la trama di un film e invece è la storia vera dei diamanti rosa rubati.  

Era il 1987 e la miniera di Argyle era ben avviata, producendo più diamanti di quanti il mondo ne avesse mai visti, compresa la prima (e unica) fornitura costante delle ambite gemme rosa.

Attraverso conoscenze ed informatori, l’investigatore viene a sapere che il gioielliere sudafricano Noel Newton aveva recentemente aperto una fabbrica di diamanti a Perth, così decise di fargli visita per dare un’occhiata alle gemme che stava lucidando.

Quando Newton fa vedere a Corfield le pietre, affermando che provenivano dalla Svizzera, una polvere si sparse sul tavolo, segno evidente che erano diamanti sporchi che non avevano subito alcun tipo di pulizia; quindi, la deduzione era che fossero stati rubati.

Per una questione di procedura, i diamanti di Argyle vengono lavati con acido in loco nel Kimberley ma queste gemme nel laboratorio di taglio dei diamanti di Perth non erano pulite.

Newton ha dichiarato al programma Four Corners della ABC che nel 1995 Roddan era venuto a conoscenza del fatto che la sicurezza di Argyle aveva prelevato le gemme dal suo negozio di taglio di diamanti per sottoporle ad analisi. Era molto informato e si vantava di avere ottimi contatti e del fatto che non succedeva nulla di cui non fosse a conoscenza.

Infatti, prima che Roddan tornasse a prendere i suoi diamanti, il signor Corfield aveva sottratto dal negozio cinque gemme sospette e le aveva fatte analizzare per verificare se provenissero direttamente dalla miniera. Di sicuro, si trattava di pietre Argyle.

Sarebbero però passati anni prima che il colpevole ed i suoi complici fossero processati per il furto dei diamanti.

Newton non è mai stato coinvolto nel crimine.

A quel punto però i diamanti rosa erano già spariti da tempo e si sospettava che fossero stati commercializzati sul mercato nero, finendo forse in alcune delle collezioni di diamanti più preziose del mondo.

Alcuni dei diamanti di Roddan sono stati recentemente venduti ad un gioielliere di Perth e la storia di queste gemme illecite viene svelata nel podcast Pink Diamond Heist della ABC.

Robin Thoy, l’ufficiale incaricato della prima indagine sui diamanti Argyle scomparsi, era stato ostacolato in ogni modo dai suoi stessi superiori al punto che decise di fare qualcosa di straordinario per un agente di polizia. Registrò di nascosto i suoi superiori per proteggersi da quelli che riteneva fossero tentativi interni di rovinare la sua carriera di poliziotto.  

La scoperta del legame tra Roddan ed un insider di Argyle, Crimmins, avrebbe dovuto far decollare l’inchiesta della polizia ma così non fu. I superiori del signor Thoy gli ordinarono di chiudere la faccenda.

Nel gennaio 1993 Lynette, ex moglie di Crimmins ed ex amante di Lindsay Roddan, confessa alla polizia tutto quello che sa sul furto dei diamanti rosa.

Barry e Lynette Crimmins si dichiararono colpevoli di aver cospirato per rubare i diamanti Argyle.

Roddan si dichiarò innocente ma nel 1996 venne condannato a sei anni di carcere. La pena fu, poi, ridotta a tre anni per il tempo trascorso in custodia cautelare e ai domiciliari.

Lynette Crimmins non solo trascinò con sé Lindsay Roddan e Barry Crimmins ma denunciò anche alcuni membri delle forze di polizia.

Diversi anni dopo che Barry Crimmins rubò per la prima volta le gemme dalla miniera, Argyle Diamonds decise di fare un altro tentativo per recuperare parte del bottino rubato, assumendo l’ex commissario di polizia vittoriano Kel Glare per indagare sul caso, soprattutto rispetto alle mancate indagini della polizia e sulla sicurezza della propria miniera.

 

 

 

 

 

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