ROMA – Evasione fiscale, sanatoria in arrivo e non solo sui capitali nascosti all’estero. Alla Commissione Finanze della Camera approda oggi un disegno di legge della maggioranza che consentirà di sanare l’evasione fiscale non solo sui capitali illegalmente detenuti all’estero ma anche su quelli occultati in Italia. Il “ravvedimento speciale”, sulla falsariga di quello operoso, permette di ravvedersi entro un anno dall’evasione e accedere a sanzioni amministrative ridotte, mentre sui capitali domestici il ravvedimento regolarizza una durata temporale di evasione più lunga.
Sulla misura, oltre alle contestazioni di M5S e Sel che denunciano l’ennesimo condono, ci sarebbero anche le perplessità del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: avrebbe preferito un decreto del Governo (è il retroscena di Repubblica) perché teme che in Parlamento una pioggia di emendamenti finirà per ammorbidire il lato punitivo del disegno di legge.
E infatti, la commissione comincerà dal vaglio del centinaio di subemendamenti (17 su 130 sono stati dichiarati inammissibili) presentati all’emendamento del relatore, Giovanni Sanga (Pd), che riscrive il testo base che era stato adottato dalla commissione. L’obiettivo è quello di concludere i lavori in commissione prima della pausa estiva. Tra i nodi, appunto, quello di concedere la possibilità della “voluntary disclosure” (collaborazione volontaria) anche a chi abbia capitali non dichiarati nascosti in Italia.
Voluntary disclosure. La collaborazione volontaria, ovvero la regolarizzazione dei capitali all’estero, prevede una autodenuncia del contribuente che fornisce all’amministrazione tutta la documentazione necessaria.
Tasse e sanzioni. Se le attività all’estero non sono state già tassate in Italia, il contribuente dovrà pagare le imposte sul’intero imponibile oltre agli interessi, mentre ci sarà un alleggerimento delle sanzioni.
Reati penali. Il disegno di legge prevede la non punibilità per omessa o infedele dichiarazione, mentre sarà dimezzata la pena per frode fiscale. Impunibilità anche per l’omissione del versamento Iva. Va ricordato che in Italia non esiste il reato di falso in bilancio né è stata approntata la riforma su quelli di corruzione e riciclaggio. Il rischio è quello di concedere praticamente la totale impunità per chi le tasse non le ha pagate.
Sconti se reinvesti in Italia il capitale rientrato. Quale incentivo per rimpatriare i capitali dall’estero, è previsto un collegamento con la nuova disciplina Ace, la normativa tributaria che prevede sconti fiscali per chi reinveste gli utili. E’ una misura volta a incoraggiare il rafforzamento patrimoniale delle imprese. Si attiva attraverso la “voluntary disclosure”, che fra l’altro consentirà agli intermediari di fare da consulenti agli imprenditori che aderiscono senza troppi timori visto che beneficeranno di una “specie di scarico di responsabilità” (Corriere della Sera). Con capitali si intende beni immobili, beni artistici, società, fondi e trust, oltre ai liquidi (la Banca d’Italia stima una fuga di soldi parcheggiati illecitamente all’estero di 300 miliardi).
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