Chi rischia il posto: dall’ex Eutelia a Fincantieri, 136.489 in bilico

ROMA – Diecimila alla Fincantieri,  7mila alla Electrolux, solo per fare qualche esempio: ecco chi rischia il posto in Italia. In tutto nel Paese ci sono 109 vertenze aperte (tavoli tra aziende, governo e sindacati) per 136mila 489 lavoratori in bilico, che non sanno se domani avranno ancora un posto di lavoro nell’azienda in cui fino ad oggi hanno avuto un’occupazione. Vediamo le aziende in cui si paventano esuberi e quanti sono i lavoratori al loro interno che rischiano il posto di lavoro, secondo uno schema pubblicato dalla ‘Stampa’:

Fincantieri (cantieri navali): sono in bilico 10mila lavoratori

Sirti (installazioni di reti telefoniche): rischiano il posto 4mila dipendenti

Candy (Elettrodomestici): 3500 lavoratori trattano con l’azienda per salvarsi

Lucchini (Metallurgia): sono 2800 i dipendenti in bilico

I Ti Erre (Moda): in 2500 rischiano il posto

Agile ex Eutelia (Informatica): c’è una vertenza aperta per salvare il posto di 1900 dipendenti in bilico

Corden Pharma (Farmaceutica): 1500 rischiano il posto

Videocon (Componenti elettrici): rischiano il lavoro in 1350

Siemens-Nokia (Informatica e comunicazioni): 1200 sono in vertenza per salvare il proprio posto

 Xerox (Ict): in 900 rischiano il posto

 Siltal (Elettronica): anche qui 900 sono in vertenza con l’azienda

Grimeca (Componentistica auto): rischiano il posto 850

A.t.r. (Compositi): 800 sono in bilico

StM (Microelettronica): 7500 lavoratori rischiano il posto

Sanofi Aventis (Farmaceutica): 3600 in bilico

Valtur (Turismo): rischiano il posto in 3600

Sielte (Installazione di reti telefoniche): in bilico 3000 lavoratori

Micron (Microelettronica): rischiano in 4000 dipendenti

Saint Gobain (Vetro): 2500 lavoratori sono in vertenza

Omsa (Moda): vertenza per 3500 dipendenti che rischiano il posto

Sigma Tau (Farmaceutica): 1800 dipendenti rischiano

Phonemedia (Informatica): 2500 a rischio posto di lavoro

Ex Fiat Termini (Auto): 1200 posti in bilico

Ideal Standard (Ceramica e arredo): a rischio 1750 posti di lavoro

Tirrenia (Trasporto e arredo marittimo): 1334 dipendenti in bilico

Acc (Elettrodomestici): 1200 in vertenza per salvare il posto

Eds-Hp (Informatica): rischierebbero di trovarsi senza lavoro in 6000 dipendenti secondo la Stampa, ma Hp Italia tiene a precisare che l’azienda “non ha vertenze aperte e che il numero indicato supera quello reale degli attuali dipendenti”. Per “policy aziendale” però Hp non rilascia i dati precisi.

Electrolux (Elettrodomestici): si rischiano 7000 posti di lavoro

Indesit (Elettrodomestici): in bilico 4500 dipendenti

Antonio Merloni (Elettrodomestici): si rischiano 3500 esuberi

Natuzzi (Arredamento): 2700 rischiano il posto

Oerlikon (Componenti auto): 2300 posti a rischio

Italtel (Informatica): 2200 dipendenti sono in vertenza con l’azienda

Meridiana Fly (Trasporto aereo): si rischiano 2300 esuberi

Mariella Burani (Tessile e abbigliamento): 1500 rischiano il posto

AdP (Vari): 1000 dipendenti a rischio

Jabil (Componenti elettronici): 1350 dipendenti in vertenza per tentare di salvare il proprio posto di lavoro

Nuova Pansac (Chimica): 850 a rischio esubero

Adelchi (Tessile e moda): 800 sono in bilico

Eni (Chimica): 800 a rischio esubero

 

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