ROMA – Una riforma ''imperfetta'', ma che ''funziona'', e che ''tende ad allineare il nostro sistema di protezione del lavoro a quelli dei nostri maggiori partner europei''. Parola di Pietro Ichino, giuslavorista senatore del Pd, che in un intervento pubblicato sul Corriere della Sera analizza il progetto di riforma del mercato del lavoro e invita il suo partito a ''chiarire a se stesso e all'opinione pubblica se condivide la scelta di fondo di armonizzare il nostro ordinamento del lavoro rispetto al resto d'Europa''.
Ichino si sofferma sulla materia dei licenziamenti e delle modifiche all'articolo 18, e poi sul senso della riforma sottolinea che se ci fosse il consenso di tutte le forze politiche che sostengono il governo ''non sarebbe affatto difficile trovare nelle prossime settimane l'accordo sulla correzione di alcuni aspetti del progetto che appaiono un po' troppo tagliati a colpi di accetta''.
Come l'indennita' prevista nel caso di licenziamento per motivi economici, che a suo avviso andrebbe garantita sempre e comunque al lavoratore, e anche una sua rimodulazione in base alla durata del rapporto di lavoro.
Ma per Ichino quella che si prospetta tra le parti politiche e' ''una discussione di tutt'altro genere'', con la Lega ''del tutto dimentica della propria politica del lavoro negli ultimi dieci anni, che si incarichera' della difesa del vecchio assetto dell'art.18 in contrapposizione frontale con il Pdl, suo alleato di ieri''.
E poi ''l'incertezza del Pd'' su questo terreno che ''e' tanto piu' incomprensibile se si considera che questo progetto del Governo e' in gran parte costruito con materiali programmatici prodotti proprio dal dibattito interno di questo stesso partito''.