Crisi energetica, paghiamo gli errori e le miopie del governo grillino: Tabarelli (Nomisma) non le manda a dire

Crisi energetica. Inutile indorare la pillola. “Da un anno il governo sottovaluta la crisi. Ha preso misure insufficienti, così non  ne usciremo. La situazione è tragica“.

Il prof. Davide Tabarelli (Università di Bologna, Politecnico di Milano), presidente di Nomisma Energia (prestigiosa società indipendente di ricerca in campo energetico e ambientale) non le manda a dire. È da marzo, in verità, che lancia allarmi, che scuote i politici, che annuncia l’arrivo di una tempesta. Niente. Tutto (o quasi) inutile. Battaglie perse. Ora, con schiettezza modenese (è concittadino di Enzo Ferrari e Luciano Pavarotti), passa al contrattacco. 

CRISI ENERGETICA. I DIECI PUNTI D’ACCUSA DEL PROF. TABARELLI

1) Il governo sapeva da un anno che stava arrivando uno tsunami. Come ha potuto  sottovalutarlo?

2) Perché tanto ottimismo non fondato, manifestato anche recentemente da Draghi al Meeting di Rimini?

3) Poche storie. La verità è che senza il gas russo l’Italia non ce la può fare. Il razionamento è inevitabile.

4) I rincari energetici sono cominciati  nell’estate 2021. Ma già l’anno prima il costo dell’energia era salito da 6 a 10 euro a megawattora. Cioè un rincaro del 40% Si potevano prendere allora delle misure. Ora l’emergenza è europea.

5) Errore del governo non opporsi alla chiusura definitiva delle centrali a carbone presenti sul territorio nazionale .

6) È il caso di ricordare che le quattro più importanti (in tutto sono 7), tutte insieme producono il doppio dell’energia attualmente prodotta dal fonti rinnovabili.

7) Il governo non doveva piegarsi all’ecologismo populista dei Cinquestelle e della sinist radicale che hanno imposto in Parlamento la chiusura delle centrali per la cui riattivazione, se si volesse, occorrerebbero 7-8  mesi.  Quindi a inverno concluso.

8) A febbraio, a crisi della produzione nazionale avanzata, il governo ha approvato il Pitesai – Piano della transizione energetica sostenibile delle aree idonee – partorito dal governo grillino per individuare solo le “aree idonee “alla trivellazione, ma è un obbrobrio che di fatto rende irrealizzabile lo sfruttamento dei nostri giacimenti di idrocarburi. Avremmo risorse per almeno 3 miliardi di metri cubi di gas.

9) Il Pitesai, così com’è, è populista e scandaloso. Draghi e i suoi successori sono invitati a cestinarlo.

10) In Italia non esiste una  vera alternativa alla importazione del gas. Ciò anche  per colpa della demagogia.

LA TEMPESTA PERFETTA

Ergo si è scatenata la tempesta perfetta sulla Ue. Un milione di posti di lavoro sono a rischio in Italia.Le domande di cassa integrazione sono salite del 45%. Imprese e sindacati chiedono una “Cassa gas”. Come per il Covid. Il lockdown energetico è vicino. Le bollette sono  quintuplicate.

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