Mattarella rieletto grazie ai peones per lo scampato pericolo del voto anticipato: sono loro i veri vincitori

Ora che Mattarella è stato rieletto dobbiamo riconoscere che è stata una settimana tragicomica, un sadico Gioco dell’oca, e cominciano gli inevitabili botti.

Un altro teatrino ci aspetta. È già cominciato. In sintesi : tutti contro tutti, partiti nel caos, bufere a destra e sinistra, regolamenti di conti interni, consueto bla bla stile Greta.

Dunque facciamo il punto prima che Sergio secondo pronunci in Aula il suo atteso discorso. Ragionevole pensare che inviterà i leader a non trasformare in anno elettorale il periodo fino al 2023.

VINCITORI & VINTI

Detto dell’euforia dei peones per lo scampato pericolo del voto anticipato (a mio avviso sono loro i veri vincitori, hanno centrato cadrega e portafoglio) vediamo chi se l’è cavata e chi no.

L’interpretazione è strettamente personale. Tre hanno vinto , tre hanno perso. Renzi, lo dico subito, ha vinto a metà: ha affossato la Casellati (ambasciatrice di Berlusconi) ma  non gli è andata bene con Casini.  Tre sono soddisfatti, tre no. Nel primo terzetto rientrano Letta, Draghi, Berlusconi, nel secondo Conte, Salvini, Meloni.

Enrico LETTA

Ha tenuto insieme coalizione e partito. Ha sostenuto il Mattarella-bis fin dall’inizio. Ha domato le fughe solitarie (e non concordate) di Franceschini e Guerini.  Ha portato a casa il risultato. Non era facile .

Di Maio

È lui il vero leader dei Cinque Stelle. Ha centrato due importanti risultati in un anno sostenendo prima Draghi e poi il Mattarella-bis. En plein.

BERLUSCONI

Si è ritirato prima della bocciatura in Aula e a distanza si è ripreso la scena appoggiando la soluzione-cardine voluta da Enrico Letta.

CONTE

Ha sbagliato i  conti In preda ad un malcelato furore di vendetta nei confronti di Draghi. L’impolitico capo dei Grillini , civettando, è salito sulla tragica giostra di Salvini. Si è perso in duelli interni. Ora la sua guida è a rischio.

SALVINI –

Altro sconfitto. Peggio di Conte (se mai è possibile ). Ha sbagliato strategia ed ora è all’angolo. Ha indicato nomi su nomi che sono stati bruciati in una notte. Risultato: la coalizione si è sfaldata. Sta inventando un nuovo piano, vuole il Partito Repubblicano. Ma prima deve placare l’ira della Meloni.

MELONI

Ha detto sempre no e alla fine è rimasta sola. È nel completo isolamento istituzionale. Non ha incassato il voto anticipato ma le elezioni arriveranno. Al grido: “La coerenza è la nostra bandiera “. La frantumazione del Centrodestra le sta procurando una crisi di nervi. E se dovesse passare il proporzionale per Giorgia è notte fonda. Senza luna.

 

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