Prosegue il pressing del presidente del Senato, Renato Schifani, per accelerare l’esame del disegno di legge anticorruzione in commissione, in modo da consentirne una rapida approvazione da parte dell’Aula.
“Ho ritenuto di accelerare i tempi di approvazione del ddl per conseguire un ulteriore incentivo di dissuasione alla corruzione”, ha detto Schifani, stamattina a Palermo, alla festa della Polizia, riconfermando così l’intenzione di avere un proprio spazio di iniziativa su un argomento che sta diventando sempre più cruciale per il futuro del Governo, vistal’ondata di scandali sull’inchiesta G8 e gli appalti.
Il presidente del Senato, rivendicando il suo ruolo super partes, ha comunque auspicato “una forte convergenza tra maggioranza e opposizione” nell’esame del provvedimento affidando ai senatori il compito di “decidere sull’inasprimento delle sanzioni quando il provvedimento andrà delineandosi”. Una richiesta questa che è stata avanzata sia dall’Idv che dal Pd, che hanno già accusato il governo di aver varato un provvedimento considerato “troppo blando” nel sanzionare l’illegalità.
“Al momento, comunque – ha ribadito Schifani – mi interessa che si crei questa forte convergenza e che si proceda a velocizzare questo iter e mi batterò ed impegnerò su questo in prima persona”.
Intanto, il ddl anticorruzione del Governo è stato già incardinato alle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia del Senato e l’esame vero e proprio dovrebbe cominciare giovedì 20 maggio insieme ad altre proposte presentate rispettivamente dal Pd, dall’Idv e dall’Udc.
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