MILANO – Ostenta sicurezza Nicole Minetti nel giorno in cui si apre il processo Ruby, imputato: Silvio Berlusconi. Un processo che non la riguarda direttamente, ma che seguirà di sicuro: insieme a Emilio Fede e Lele Mora è stata rinviata a giudizio per induzione alla prostituzione, anche quella minorile. Oggetto di entrambi i processi le ragazze portate ad Arcore.
L’ha intervistata il Corriere della Sera, poche e rapide risposte come sempre, perché da quando è scoppiato il caso Ruby la consigliera regionale della Lombardia ha sempre preferito esporsi poco con i cronisti:
“Io sono tranquilla”. Beh, tranquilla… “Sì, sono tranquilla. Perché ho grande fiducia nella giustizia e sono sicura dell’esito positivo del processo che dimostrerà l’innocenza mia e del presidente Berlusconi”. Si comincia oggi, 6 aprile, cosa farà? “È una giornata come tutte le altre, mi presenterò in commissione sanità alle 14,30”.
Le ultime intercettazioni, pubblicate proprio dal Corriere, mostrano una notevole vicinanza e costanza nei contatti con il premier. Al telefono si chiamano “Amore”. L’ha più sentito? “Certo che l’ho sentito. Siamo più uniti che mai”. E le altre ragazze? “Qualcuna sì, altre no”.
L’ultima indiscrezione racconta che la difesa della Minetti, finora curata dall’avvocato Daria Pesce (storica conoscenza di Berlusconi), sarà rafforzata dall’avvocato-parlamentare Maurizio Paniz. Proprio il deputato che ha presentato l’emendamento contestatissimo sulla prescrizione breve. È vero? “È un argomento di cui non voglio parlare”. Ma è da escludere? “Io non escludo niente”.
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