Risorse in finanziaria per la decontribuzione e la detassazione del salario variabile, via al tavolo con le parti sociali e le Regioni per rivoltare la spesa formativa “come un calzino”, “grandi cambiamenti” a partire da sanità, giustizia e banche. Sono le misure annunciate dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi per affrontare, ora che la crisi ha raggiunto “la fine di una fase”, il “tempo nuovo” del 2010.
Intervistato dal Sole 24 Ore, Sacconi rileva che, durante la crisi, il governo “ha garantito la tenuta del sistema”. «Ora dobbiamo conquistare nuovi mercati», afferma. Sul fronte interno, osserva, «con Giulio Tremonti abbiamo restituito soggettualità bancaria al Meridione», nella sanità «la norma chiave sarà il commissariamento delle Regioni quando superano certi parametri» mentre «il percorso sulla giustizia è già avviato con la riforma di quella civile e seguiranno quella del lavoro e quella penale».
Le turbolenze nel governo non preoccupano Sacconi. «Non ci sono contrasti», spiega, «semmai – aggiunge – il problema è quello ventennale del rapporto tra politica e giustizia» e in particolare «della responsabilità degli attori istituzionali della giustizia».