Napoli-Inter, Walter Mazzarri vs Rafa Benitez: è la sfida più attesa

Napoli-Inter, Walter Mazzarri vs Rafa Benitez è la sfida più attesa (LaPresse)
Napoli-Inter, Walter Mazzarri vs Rafa Benitez è la sfida più attesa (LaPresse)

ROMA – Napoli – Inter è la sfida più attesa. Walter Mazzarri, ex allenatore dei partenopei, sfiderà per la prima volta il suo passato. Questa partita è anche il ‘duello’ tra i due integralisti del calcio italiano: fedeli al loro modulo, tatticamente cambiano di rado. Ne parla La Gazzetta dello Sport in un articolo a firma di Luca Taidelli; riportiamolo di seguito.

“… Il panettone lo aveva soltanto annusato. Perché il ghiotto Benitez fu esonerato il 23 dicembre 2010 con un comunicato che era tutto un programma: «Fc Internazionale e Rafael Benitez, consensualmente e con reciproca soddisfazione, hanno raggiunto un accordo per la risoluzione anticipata del rapporto di lavoro». La fine di un amore mai nato. Perché già subentrare a Mourinho dopo un triplete era da kamikaze. Farlo se il tuo datore di lavoro non crede in te sino in fondo diventa suicida.

Foto rimosse. E sin dai primi giorni è stato chiaro che Massimo Moratti non «sentiva» quella scelta come le due precedenti. Non c’era la curiosità che nel 2004 aveva spinto il presidente a puntare su Roberto Mancini. Ma nemmeno quell’empatia alla base del rapporto con Mourinho. Visto che il pelo sullo stomaco non gli manca, Rafa volle subito rompere con il passato. Chiese all’ambiente nerazzurro di nominare il meno possibile l’ingombrante predecessore e ne fece rimuovere le foto in bella mostra alla Pinetina. Promise un gioco di maggior qualità e possesso palla. Un po’ come vendere gelati in Alaska, visto che col mordi e fuggi di Mou l’Inter aveva appena fatto la storia.

Kuyt e Mascherano. Usurata da una stagione massacrante, la squadra in agosto vinse d’inerzia la Supercoppa italiana contro la Roma, ma perse quella europea con l’Atletico Madrid. Borbottii e infortuni a quel punto andarono di pari passo. La vecchia guardia non seguì mai il 53enne di Madrid con la fede cieca mostrata per il vate portoghese. E due icone come Materazzi e Stankovic, esclusi nella finale del Mondiale, non gliele manderanno a dire. Una preparazione atletica che non teneva conto del logorio da triplete portò a una miriade di infortuni muscolari. Che a loro volta fecero emergere l’inadeguatezza di un mercato che nel dubbio tra rifondazione (cessione dei big e largo ai giovani) e conservazione partorì un ibrido. Venduto il «monello» Balotelli, invece dei pallini di Rafone Kuyt e Mascherano (operazioni troppo onerose) arrivarono i baby Biabiany e Coutinho.

Epilogo mondiale. Il giocattolo pareva andare in pezzi già in autunno, ma la prospettiva del Mondiale per club fece da scotch. Polvere sotto al tappeto e vittoria contro i folkloristici congolesi del Mazembe. A fine gara però Benitez vuota il sacco: «Ci sono tre opzioni. O la società mi dà il 100% del supporto o si va avanti senza un progetto e mi si dà la colpa di tutto o il club può trovare un accordo col mio procuratore». Un assist che Moratti non si lascia sfuggire. Invece del panettone, il Natale porterà i fuochi d’artificio dell’esonero con «reciproca soddisfazione» e dell’arrivo di Leonardo. Cui in gennaio vengono presi Nagatomo, Pazzini e Ranocchia…

A misura d’uomo. Ora le strade di Rafa e Inter tornano a incrociarsi. A Napoli lo spagnolo ha ottenuto un mercato a misura d’uomo anche grazie ai soldi incassati dalle vendite di Lavezzi e Cavani, cresciuti con Mazzarri. Il 19 luglio scorso, proprio alla Gazzetta Benitez aveva detto: «L’Inter per me è un ricordo molto positivo, ma quegli infortuni… È un discorso che si può riaprire, perché no?… “.

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