Durante la messa al Nationals Stadium di Washington, cosi’ come aveva fatto ieri sera incontrando i vescovi americani, Benedetto XVI e’ tornato a parlare del suo dolore e della sua vergogna per lo scandalo dei preti pedofili che ha travolto, a partire dal 2001, la Chiesa statunitense. ”Nessuna mia parola – ha detto – potrebbe descrivere il dolore e il danno arrecati da tali abusi. E’ importante che a quanti hanno sofferto sia riservata un’amorevole attenzione pastorale”. ”Sono gia’ stati fatti – ha aggiunto – grandi sforzi per affrontare in modo onesto e giusto questa tragica situazione e per assicurare che i bambini possano crescere in un ambiente sicuro”. ”Queste premure per proteggere i bambini devono continuare”, ha detto. ”Oggi – ha proseguito – esorto ciascuno di voi a fare quanto gli e’ possibile per promuovere il risanamento e la riconciliazione e per aiutare quanti sono stati feriti”. ”Inoltre – ha concluso rivolgendosi agli oltre 50 mila fedeli presenti nello stadio – vi chiedo di amare i vostri sacerdoti e di confermarli nel lavoro eccellente che fanno.
Benedetto XVI ha elogiato il mito dell’America come terra di liberta’ ed opportunita’, ma ha esortato a non dimenticare le ”ingiustizie” compiute dai colonizzatori nei confronti dei nativi del continente (gli indiani) e poi nel commercio degli schiavi dall’ Africa. ”Gli americani – ha spiegato durante la messa celebrata al Nationals Stadium di Washington – sono sempre stati un popolo della speranza: i vostri antenati sono venuti in questo Paese con l’aspettativa di trovare una nuova liberta’ e nuove opportunita’, mentre la vastita’ del territorio inesplorato ispirava loro la speranza di essere capaci di cominciare completamente da capo creando una nuova nazione su nuovi fondamenti”. ”Certo – ha osservato il Papa – questa attesa non e’ stata l’esperienza di tutti gli abitanti di questo Paese: basti pensare alle ingiustizie sofferte dalle native popolazioni americane e da quanti dall’Africa furono portati qui forzatamente come schiavi.