Primo importante successo per la politica di Barack Obama sulla lotta ai cambiamenti climatici. La Camera dei Rappresentanti ha approvato con 219 voti e 212 contrari un disegno di legge che pone severi limiti ai gas inquinanti e prevede una riduzione delle emissioni dell’83% entro il 2050, a quanto riferisce l’Agi.
Il provvedimento, che ora passa all’esame del Senato per l’approvazione definitiva prevista in autunno, ha avuto il sostegno di solo otto deputati repubblicani e anche tra i democratici in 44 hanno votato contro.
Il presidente americano ha parlato di “azione storica” e di “passo coraggioso e necessario che getta le premesse per la creazione di nuove industrie e milioni di posti di lavoro, riducendo la pericolosa dipendenza dal petrolio straniero”.
La legge impone alle compagnie americane – incluse le raffinerie e le centrali di energia – di ridurre le emissioni di gas inquinanti in una percentuale del 17% entro il 2020 e dell’83% entro il 2050, prendendo come punto di riferimento i livelli del 2005.
Il pacchetto di 1.200 pagine prevede anche un passaggio graduale alle energie pulite. Ma i critici sostengono che obiettivi così drastici porteranno alla perdita di milioni di posti di lavoro nei prossimi anni.