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Gasparri: “Coop rosse: 416 bis. Don Ciotti: corruzione coop perché non ne parla”

di Marco Benedetto |5 Aprile 2015 8:15

Gasparri: “Coop rosse: 416 bis. Don Ciotti: corruzione coop perché non ne parla”

ROMA – Sullo scandalo della coop rossa che pagava mazzette a Ischia, Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato chiama in causa un sacerdote icona della sinistra da tv, don Luigi Ciotti e paragona il sistema delle cooperative alla peggio malavita organizzata, invocando l’applicazione del 416 bis. La provocazione è un po’ estrema, perché il mondo degli affari ha le sue regole spietate ma non è malavita e forse sarebbe stato più appropriato invocare il conflitto di interessi: cooperative vs Pd come Mediaset vs Berlusconi. Parallelo arduo ma questi sono i due lacci che impastoiano l’Italia.

Le dichiarazioni di Maurizio Gasparri diffuse dalla agenzia Ansa sono urticanti provocazioni:

Don Luigi Ciotti rilascia, a sua discrezione, patenti di pubblica moralità a questo e a quello. Cosa ha da dire sulla lunga scia di fatti di corruzione riguardanti le cooperative rosse aderenti alla Legacoop, visto che il presidente della Lega delle cooperative, Mauro Lusetti, partecipa alle sue iniziative ed ha addirittura letto una parte della lista delle tante vittime massacrate dalla mafia? Potrebbe scegliere lettori migliori. O potrebbe dire qualche parola anche su questo capitolo di corruzione. La sua libertà di espressione si indirizza su tanti obiettivi. Riservi qualche attimo del suo tempo alla Lega delle cooperative per la quale forse bisognerebbe interrogarsi sull’opportunità o meno di applicare il 416 bis”.

Il 416 bis alle Coop. “Ancora uno scandalo che coinvolge il mondo delle coop rosse. Corruzione, malaffare, mondo di mezzo. Dall’inchiesta su Filippo Penati alla recente Mafia Capitale, dal viadotto in Sicilia all’Expo e ora l’appalto per la metanizzazione di Ischia. Sempre in prima linea le coop rosse. Le loro mani sulle principali opere pubbliche del nostro Paese. Non è forse il tempo che sia ipotizzata l’applicazione del 416 bis a questa autentica piovra rossa?

“Dall’inchiesta di Ischia emergono indiscrezioni sempre più inquietanti. Non solo si ha conferma dell’intreccio affaristico tra coop rosse e pezzi importanti della sinistra e del Pd già emerso in altre indagini. Le casse della Cpl Concordia pare infatti siano state aperte per finanziare Fondazioni, eventi, cene e campagne elettorale di esponenti di primo piano dell’attuale Pd. Da Renzi a D’Alema, da Marino a Zingaretti. Ma risulterebbe anche un legame con la criminalità organizzata. Una circostanza che tra l’altro si sarebbe verificata anche in altre occasioni, come appare nell’inchiesta su Mafia Capitale. Coop rosse, Pd, criminalità.

La magistratura chiarirà la liceità dei finanziamenti. Ma il verificarsi ripetuto di certe circostanze dovrebbero far riflettere sull’opportunità di ipotizzare, anche in questa inchiesta, il reato di associazione mafiosa. Le coop rosse meritano un bel 416 bis. Hanno scritto da decenni pagine da non dimenticare. Dall’Emilia al viadotto crollato in Sicilia, da Sesto San Giovanni al finanziamento a tutta la sinistra”.

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