IN ATTESA DELL'ORDINE – I militari, adesso, sarebbero in attesa soltanto dell’ordine di attacco da parte dei leader dello Stato ebraico. Finora gli attacchi aerei, che hanno provocato almeno 435 vittime, cento delle quali civili, non sono riusciti a bloccare del tutto il lancio di razzi palestinesi verso Israele. Hamas, per bocca del suo leader in esilio a Damasco, Khaled Meshaal, ha già anticipato che «non si arrenderà mai» e che una eventuale operazione di terra si risolverà in una tragedia per Israele. Hamas ha avvertito Israele sulle conseguenze di un eventuale attacco terrestre ed ha affermato che risponderà alle iniziative di Tsahal con sequestri e altri attacchi con razzi. Il ramo armato del movimento islamista palestinese Hamas ha affermato, inoltre, di aver respinto oggi un’incursione di membri delle forze speciali israeliane che tentavano di superare la frontiera con la Striscia di Gaza. Un portavoce delle Brigate Ezzedine al-Qassam ha invece riferito che i suoi combattenti hanno individuato un numero non precisato di membri delle forze speciali israeliane mentre tentavano di penetrare attraverso la frontiera a Shijaiyah nella zona orientale della Striscia.
RAZZI CONTRO ISRAELE – Intanto i militanti di Hamas hanno sparato dalla Striscia di Gaza sette razzi Qassam, sei dei quali finiti nel deserto del Negev, mentre uno ha colpito una casa ad Ashkelon. Lo hanno riferito i media israeliani, precisando che l'attacco – preceduto dal suono delle sirene – non ha provocato vittime. Venerdì il presidente degli Stati Uniti George W. Bush ha definito «atti di terrorismo» il lancio di missili da parte di Hamas contro Israele. Secondo Bush è inoltre necessario raggiungere un cessate-il-fuoco stabile e duraturo che garantisca la sicurezza dello stato di Israele ponendo fine agli attacchi palestinesi dalla striscia di Gaza. Bush ha aggiunto che una delle condizioni necessarie per il cessate-il-fuoco è l’interruzione delle attività di contrabbando che riforniscono di armi la guerriglia palestinese.