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Il governo ordina: la Fiat non tocchi le fabbriche e le banche abbassino i tassi

di Warsamé Dini Casali |19 Maggio 2009 14:38

Dopo le accuse di inerzia nell’affrontare la crisi, il Governo imprime una svolta dirigistica alla sua politica economica. A stretto giro di posta sono arrivati i diktat di due autorevoli ministri, Giulio Tremonti e Claudio Scajola. Destinatari imprese e banche.

Il titolare del dicastero dell’Economia si è mostrato perentorio nell’invitare le banche italiane ad «allineare i tassi di interesse a quelli europei». Durante il Credit Day il ministro ha inoltre sollecitato gli istituti di credito ad assumere maggiori responsabilità, spingendole ad aderire ai Tremonti bond.

Nella stessa occasione il ministro dello Sviluppo Economico Scajola entra deciso nelle strategie della Fiat. «Per il Governo è inderogabile il mantenimento di cinque stabilimenti in Italia» ha detto, annunciando anche la convocazione a breve di un tavolo sull’auto che «sarà mirato su un argomento: i flussi di pagamento dal settore primario alla componentistica e l’indotto».

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