Il pezzo più pregiato della «Dolce Vita» di Roma, il «Cafè de Paris» di via Veneto, a pochi passi dall’Ambasciata americana a Roma, era finito nelle mani della cosca Alvaro della ‘ndrangheta. E il Tribunale di Reggio Calabria ha ordinato oggi ai carabinieri del Ros e alla Guardia di finanza di sequestrarlo.
Il direttore del locale è infuriato: «Sono sicuro che in giornata lo riapriremo». Secondo gli investigatori, le «famiglie» calabresi da tempo avevano investito nella capitale, e in particolare nel centro storico di Roma, milioni di euro provenienti dal traffico di stupefacenti e di armi. Decine di ristoranti, pizzerie e aziende della grande distribuzione alimentare nel Lazio sarebbero in mano alla ‘ndrangheta.
Insieme al Cafè de Paris, sono stati sequestrati anche altri beni sempre nella capitale: il «George’s Restaurant» in via Marche, ancora nella zona di via Veneto, e poi società, attività commerciali, abitazioni e automobili di lusso per un valore complessivo di oltre 200 milioni di euro.