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Ora le corna si sopportano di più. In Italia una coppia su tre fa finta di non vedere il tradimento

di Alberto Francavilla |21 Agosto 2009 14:24

Le coppie italiane chiudono gli occhi di fronte ai tradimenti. Trionfa l’ipocrisia e l’omertà a fin di “bene”. Nonostante segnali, indizi ed evidenze inequivocabili i coniugi del Belpaese preferiscono non prendere atto del fatto di essere stati traditi, anzi, di fronte a fatti incontrovertibili un corposo 30 per cento decide di “soprassedere”.

Questa è la novità che emerge da uno studio condotto dall’associazione “Donne e qualità della vita”, presieduta dalla psicologa Serenella Salomoni su un campione di 800 coppie italiane di età compresa tra i 25 e i 70 anni.

Sono le donne, con il 45 per cento, ad essere più restie e a “riconoscere” il tradimento, ma anche gli uomini non scherzano, infatti, ben il 30 per cento è pronto a voltare lo sguardo e fingere che non sia accaduto nulla. Una sorte di gioco delle tre scimmiette che tra le coppie sposate raggiunge il suo massimo, con il 55 per cento delle mogli e il 38 per cento dei mariti che preferiscono far finta di non sapere e negare le evidenze.

Per le donne la scelta di chiudere gli occhi sta nella salvaguardia della famiglia per il 31 per cento, segue il bene dei figli con il 28 per cento, terzo la stabilità per il 18 per cento, la paura di perdere il benessere raggiunto per l’11 per cento e infine, il 3 per cento del campione dichiara di non ritenerlo una colpa grave e su cui decide di sorvolare. C’è anche un sincero 8 per cento che lo fa per pura ipocrisia sociale.

Tra gli uomini è l’orgoglio la motivazione principale, ben il 37 per cento nega l’evidenza per non ferire la propria virilità, il 26 per cento lo fa perché spaventato dall’incertezza di trovare una nuova compagna, seguono la salvaguardia della famiglia (16 per cento), il bene dei figli (12 per cento) e anche per il macho italiano pare che ormai l’esser tradito non sia il peggiore dei mali (2 per cento). C’è anche un cinico 15 per cento, probabile frutto della crisi economica, che chiude gli occhi per convenienza («quando l’amante di mia moglie è ricco, il dolore è meno acuto»).

I tradimenti diventano evidenti e si moltiplicano soprattutto d’estate: è il 61 per cento degli intervistati a dichiararlo mentre la stagione meno “promiscua” risulta essere l’autunno, indicata da solo il 7 per cento degli intervistati. Durante le vacanze di Natale invece, è il 22 per cento del campione ad ammettere di aver chiuso gli occhi. I villaggi vacanze, secondo lo studio della psicologa Serenella Salomoni, si affermano come location preferite per l’adulterio (49 per cento), seguiti dagli hotel (21 per cento) e i campeggi (11 per cento).

È al Nord che l’indifferenza al tradimento è praticata maggiormente (52 per cento), il Sud invece si conferma più conservatore e ad ammettere di far finta di nulla sono solo il 18 per cento degli intervistati, mentre le regioni del centro si collocano nel mezzo, con un comunque significativo 30 per cento.

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