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Sacconi: “La Lega non ha mai parlato di gabbie salariali. Occorre differenziare i salari o saltano gli sgravi fiscali”

di Emiliano Condò |24 Agosto 2009 10:20

«La Lega è d’accordo con il nuovo modello. Nessuno ha parlato di gabbie salariali, meccanismo centralistico fissato per legge. Se il contratto si decentra, ineluttabilmente è più  sensibile alle differenze di costo della vita e di produttività».

Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi,  non ha alcun dubbio e in un’intervista al Corriere della Sera: «I salari vanno differenziati perchènon siamo uguali. Il banco di prova autunnale, con i primi contratti di metalmeccanici,alimentaristi, chimici e comunicazioni, sarà l’attuazione dell’accordo sottoscritto da tutti tranne che dalla Cgil».

L’obiettivo del ministro è il contratto nazionale:  «Meno sarà  invasivo, più  ci sarà  spazio  per il contratto aziendale, detassato del 10 per cento»

Insiste Sacconi: «Il punto vero è che sindacati e imprese, dopo aver firmato l’accordo, non possono cedere. Siamo rispettosi dell’autonomia delle parti, ma non indifferenti agli esiti. Abbiamo messo sul piatto la detassazione del salario variabile. Ma nella misura in cui le parti la usano: altrimenti  dovremmo ripensarci».

Per il ministro, i sindacati sono chiamati ad una nuova prova di maturità: «In autunno ci devono dimostrare che l’egualitarismo non rientra dalla finestra dopo essere uscito dalla porta. Ne va della produttività e, soprattutto, del riconoscimento del diritto dei lavoratori a una giusta retribuzione. In questo ci confermiamo una coalizione laburista».

Sacconi, nell’intervista, parla anche degli asili nido e del  piano di diffusione delle cosiddette mamme di giorno. E promette  misure sulla formazione: «Realizzeremo una cabina di regia per integrare apprendimento scolastico e lavoro, rafforzando il progetto Excelsior Unioncamere per individuare il fabbisogno di specifiche professionalità. Ma vogliamo anche dare valore agli uffici di placement nelle scuole e nelle università».

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