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Stupri Roma/ Luca Bianchini incontra i genitori nel carcere di Regina Coeli: “Non credete ai giornali. Sono innocente”. Poi accusa il Pd di averlo espulso: “Hanno usato metodi stalinisti”

di fmura |15 Luglio 2009 18:55

Il presunto stupratore di Roma riceve nel carcere di Regina Coeli la visita dei genitori e di Angelo Marroni, il garante dei detenuti. A loro ha detto: «Non credete ai giornali».

Bianchini, che è apparso calmo e tranquillo ha parlato con suo padre e sua madre per circa un’ora nell’aula dei colloqui in carcere. Nessun pianto, nessuna apparente tensione. Ai genitori ha spiegato che «dimostrerà la sua innocenza» perché, ha detto: «Quelle sui giornali sono tutte bugie. Io sono innocente».

Intanto proseguono le perquisizione nel suo appartamento e nel suo ufficio, con un interesse particolare verso il pc, fonte di nuovi indizi. Non sono stati ancora trovati, invece, gli slip che il violentatore rubava alle proprie vittime e il passamontagna col quale si copriva il volto.

Dal giorno in cui Bianchini è stato condotto in carcere, il contabile della società Metropolitane spa ripete che non è lui il violentatore dei garage. Come spiegare, allora, il Dna identico?

Bianchini si lamenta del processo mediatico che subisce e se la prende con il Pd che lo ha espulso dal circolo di cui era coordinatore: «Una decisione che sembra quasi una misura stalinista». Poi ha aggiunto: «Comunque io saluto tutti i compagni che mi conoscono».

Angelo Marroni, dopo averlo incontrato, ha detto: «Sono rimasto colpito dalla sua aria dolce e dall’estrema sensibilità politica. Di sicuro le foto pubblicate dai giornali non gli rendono giustizia. Dal vivo è un bel ragazzo, molto dolce e soprattutto giovanile, mentre su quelle foto è esattamente il contrario, e gliel’ho detto. Lui ha risposto: «Lo so, vengo male in foto».

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