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Totocalcio: un 13 negato da 30 anni. Si avvicina sentenza

di admin |23 Maggio 2011 11:54

TARANTO – La VII sezione civile del Tribunale di Roma ha incardinato il procedimento con il quale dovra' vagliare la richiesta di risarcimento danni presentata da Martino Scialpi, 59enne commerciante di Martina Franca (Taranto) che il primo novembre 1981 sbanco' il Totocalcio con un '13' da poco piu' di un miliardo di lire (oggi, con la rivalutazione, varrebbe oltre 9 milioni di euro), ma non ha mai incassato la vincita. La somma di denaro non e' stata mai corrisposta perche' la titolare della ricevitoria smarri' la matrice della schedina. Nel 2004 una doppia perizia disposta dal gip del Tribunale di Bari ha accertato la falsita' di un documento, inerente la cessione dell'attivita' di ricevitore da un proprietario all'altro e quindi del rilascio della concessione. La ricevitoria, secondo la denuncia di Scialpi, e' dunque risultata abusiva e il Coni, che aveva l'obbligo di vigilanza, per responsabilita' extracontrattuale dovrebbe pagare la vincita. Nel corso del processo civile e' spuntato un altro documento 'sospetto' che ha indotto lo scommettitore martinese a presentare un'altra denuncia per falso. Il Coni ha prodotto copia conforme del giudizio di revocazione del 22 gennaio 1988 diverso da un altro depositato nell'ambito di un procedimento penale a carico di due funzionari del Totocalcio di Bari, Rocco De Vivo e Mario Bernacchia. Il documento risulterebbe stampato su foglio intestato Coni Totocalcio Zona di Bari, con l'aggiunta di timbro, cancellature e assenza di punteggiatura in alcune parti.

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