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“Guerra Siria colpa del cambiamento clima”, Naomi Klein

di Warsamé Dini Casali |17 Dicembre 2015 14:04

“Guerra Siria colpa del cambiamento clima”, Naomi Klein

ROMA – Davvero guerra in Siria, emergenza profughi e minaccia Isis sono il prodotto della coazione a consumare, bruciare energia, sovvertire l’ordine climatico naturale   che impone all’Occidente capitalista scelte tanto obbligate quanto scellerate? Davvero il sommovimento mediorientale, la crisi geostrategica è una delle facce dell’emergenza ambientale del riscaldamento climatico?

Secondo Naomi Klein, guro no global che dalla dittatura del logo commerciale ha spostato il suo interesse al fallimento delle politiche ambientali del tardo capitalismo, una carestia generata dalle temperature insostenibili in Siria ha condotto la caos siriano. Lo confermerebbe lo stesso segretario di Stato americano, John Kerry, ha scritto Klein su L’Espresso.

Il collegamento tra l’innalzamento delle temperature e il ciclo delle violenze in Siria è, ormai, inconfutabile. Il segretario di Stato John Kerry questo mese in Virginia ha detto: «Non è un caso se, immediatamente prima che scoppiasse la guerra civile in Siria, il Paese ha vissuto la peggiore carestia di sempre. Circa un milione e mezzo di siriani sono sfollati dalle campagne nelle città, esacerbando il malcontento politico che stava appena iniziando ad agitare e ribollire nella regione». (Naomi Klein, L’Espresso).

Più di un osservatore, invece, trova che l’equazione che imputa al cambiamento climatico la crisi mediorientale sia un abbaglio storico, frutto del vizio inestirpabile di una certa sinistra a considerare qualsiasi crimine a livello globale il risultato dell’arroganza e miopia occidentali, un senso di colpa degno di miglior causa. Chicco Testa attribuisce a Klein un pensiero critico confuso (“Naomi Klein si confonde quando fa la scienziata”).

Non c’entrano più i sunniti, sciiti, Wahabiti e salafiti. Dittature feroci e primavere arabe. Le guerre esplicite e quelle striscianti fra Israele e Palestina. Negli interessi geopolitici di Turchia, Russia, Usa, Francia, Inghilterra, Arabia Saudita, Iran. Tanto meno i conflitti che da secoli, anzi da più di un millennio attraversano la faglia dei rapporti tra mondo mussulmano e occidente.

Roncisvalle è del 778 dC, la battaglia di Vienna e del 1683, Khomeini ha definito l’Occidente il grande Satana nel 1979 durante la rivoluzione iraniana, nel 2001 sono state abbattute le Torri gemelle e da allora decine di attentati terroristici hanno colpito praticamente ogni continente e la colpa sarebbe del riscaldamento globale. Quindi, ecco il punto implicito, ma non tanto, se un’ideologia di morte, fascista come l’a ha definita Hillary Benn, ha prodotto un’organizzazione di carnefici come l’Isisi, la colpa è dell’Occidente che con le sue puzzolenti emissioni ha riscaldato la Siria. (Chicco Testa, ControVerso, L’Espresso).

 

 

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