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Discorsi di Mussolini. L’Espresso di Claudio Rinaldi fu il primo. Ma a pagamento e ci guadagnò bene

di admin |22 Maggio 2010 8:54

Che si regalino i discorsi di Mussolini può piacere o non piacere, ma sono un pezzo della nostra storia e forse è meglio cercare di capire qualche perché, per evitare che quella nostra storia possa ripetersi.

La cosa divertente è che tra le grandi testate fu l’Espresso, diretto da Claudio Rinaldi, a aprire la strada. La tradizione, la vita stessa dell’Espresso non permettevano dubbi sull’iniziativa mentre la provenienza e la coerenza di Rinaldi garantivano un certo ironico distacco.

L’operazione fu certamente e letteralmente spregiudicata, cioè priva di ogni pregidizio. I discorsi vennero raccolti in due video cassette Vhs e messi in vendita, in quei primordi degli allegati opzionali. Ne furono tirate più di centomila copie ciascuno che diventarono ben presto una rarità. Per i conti dell’Espresso fu un buon tonico.

Il successo dell’iniziativa si sarebbe potuto ripetere quando, anni dopo, arrivò la proposta di pubblicare i veri inediti diari di Mussolini. Li aveva il figlio di un partigiano che sembrava essere stato dalle parti di Dongo in quell’aprile del ’45. Furono esaminati da vari esperti, non risultarono convincenti. Anche la Mondadori aveva, in precedenza, declinato l’offerta.

Continua a dirsi convinto della loro autenticità Marcello Dell’Utri e ogni tanto se ne legge sui giornali. Avràcertamente le sue buone ragioni.

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