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Londra, National Gallery. Una collezione dove nulla è quello che sembra

di lgermini |30 Giugno 2010 12:45

Un falso Botticelli

La Galleria Nazionale di Londra sta per inaugurare la peggiore esposizione della sua storia. I quadri sono un disastro: copie incompetenti, restauri mal riusciti o veri e propri falsi. La cosa più dolorosa per la Galleria – racconta il Guardian – è che è stata lei a comprarli nella ferma convinzione che fossero autentici.

La mostra, intitolata ”Attento Esame: Falsi, Errori e Scoperte”, è la prima ad essere dedicata al lavoro degli scienziati della galleria. Il loro laboratorio, fondato nel 1934, è ora rinomato in tutto il mondo. Gli addestramenti degli esperti ed il loro euipaggiamnento sono molto costosi. Ma la loro capacità di sbirciare sotto la superfice dei dipinti usando raggi x, fotografia infrarossa e microscopci elettronici ha scoperto numerosi falsi: due Holbein, due Botticelli, un Velasquez, un Poussin, svariati Rembrandt e un Durer.

Il verdetto degli scienziati non è sempre negativo. Gli scettici non saranno sorpresi di vedere La Madonna dei Garofani di Raffaello, uno dei più controversi acquisti della galleria, inclusa nella collezione. In un primo momento fu catalogata come una copia nella collezione di una villa, ma successivamente dichiarata un originale dall’attuale direttore della National Gallery, Nicholas Penny.La galleria l’aveva pagata oltre 24 milioni di euro.

Per uno dei primi acquisti della galleria le cose non andarono altrettanto bene. Un dipinto del sedicesimo secolo considerato opera di Hans Holbein fu acquistato nel 1847 per 630 sterline, ma si trattava di un falso e l’acquisto costò il posto al primo direttore della galleria, Sir Charles Lock Eastlake.La scienza moderna è implacabile: si è infatti scoperto che fu dipinto almeno 17 anni dopo la morte di Holbein,nel 1543.

”Non credo che una cosa del genere potrebbe accadere ora – dice la curatrice della galleria Marjorie Wiesman – questi dipinti sono così costosi che li esaminiamo molto, molto attentamente e prendiamo ogni possibile precauzione”. Nondimeno, aggiunge, ”devono esserci ancora molti segreti da scoprire nella collezione”.

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