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L’ora di Islam nelle scuole: l’analisi di Vittorio Messori per il Corriere della Sera

di Alessandro Avico |19 Ottobre 2009 10:45

Blitz quotidiano propone oggi come articolo del giorno l’analisi di Vittorio Messori per il Corriere della Sera il quale spiega proteste e reazioni, ma anche precednti, della proposta dell’ora di Islam nelle scuole italiane. “Un’idea senza senso” la definisce Messori, una proposta nella quale c’è qualcosa di drammatico e grottesco.

Ancora una volta, riecco l’invocazione scaramantica: «Ci vorrebbe l’ora di…». Stavolta, quella nuova, da istituire subito nelle scuole pubbliche, sarebbe «l’ora di Islam». C’è qualcosa di drammatico, ma anche di grottesco, nella parabola, vecchia ormai di due secoli, delle funzioni che si sogna di affidare alla «scuola di Stato». C’è, qui, un mito nato come tanti dagli schemi ideologici di giacobini e girondini. Non lo scettico Voltaire ma il fervoroso Rousseau fu il maestro di quei signori: si nasce buoni, il pecato originale è una favola disastrosa, date ai ianciulli dei maestri acconci ed avrete il regno della bontà, dell’altruismo, del civismo. Sorgono difficoltà sempre nuove? Ma dov’è il problema? Basterà inserire nela scuola pubblica delle apposite «ore di…» che educhino al bene e al buono i nuovi virgulti; e tutto sarà ripianato. Da noi, il Cuore deamicisiano è l’icona caricaturale di questi nuovi templi di un’umanità plasmata dalla Ragione e strappata alla superstizione. Succede, per , che proprio nell’Occidente laicamente formato, abbiano trovato folle entusiaste le ideologie mortifere che hanno devastato i due secoli seguiti al trionfo delle utopie roussoiane. Ma poiché gli ideoogi hanno per motto «se la realtà non coincide con la teoria, tanto peggio per la realtà», il mito ha continuato ad agire. il sesso fra gll adolescenti crea gravidanze incongrue e favorisce violenze? Si istituiscano nelle scuole «corsi di educazione sessuale». Alcol e droghe devastano i giovanissimi? Ecco gli esperti per gli appositi «corsi contro le dipendenze». C’è sirage su moto e automobili? Subito «corsi di educazione stradale». La convivenza sociale è sempre pi turbolenta? Ecco dei bei «corsi di educazione civica». Si potrebbe continuare, ma la realtà è chiara: a ogni problema, una risposta affidata alla scuola. Con il risultato, segnalato da pedagogisti ovviamente inascoltati, o di effetti irrilevanti o addirittura di aggravamento delle situazioni: il confuso istinto di ribellione dei giovani porta a sperimentare e a praticare ci che è condannato nelle prediche degli adulti, soprattutto se insegnanti. Trasgredire al professore dà tanto gusto come, un tempo, trasgredire al parroco. […]

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