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Gli studenti in corteo, scontri in piazza. Napolitano apre agli studenti. Riforma al Senato, il voto slitta. Segui la diretta

di luiss_smorgana |22 Dicembre 2010 20:26

Sono di nuovo in piazza gli studenti anti-Gelmini. Hanno organizzato cortei in tutta Italia per fermare la riforma dell’università che è al rush finale, l’iter in Senato prosegue verso l’approvazione dopo la bagarre di ieri, 21 dicembre, e il pasticcio di Rosi Mauro, la vicepresidente di turno che ha fatto partire le votazioni a raffica. “Cortei a sorpresa, ma nessun assalto”, hanno promesso i giovani che vogliono rispondere con i fiori a chi li ha accusati di essere violenti e facinorosi.

A Giorgio Napolitano si sono rivolti in modo secco, in un appello. ”Gli scriviamo ‘Presidente’, non ‘caro’…”, ragiona Maurizio ad alta voce, mentre, assieme agli altri accalcati alle spalle, butta giu’ la lettera, per chiedere al Capo dello Stato di non firmare il ddl Gelmini. E il Quirinale ha incontrato gli studenti. Al termine dell’incontro i rappresentanti degli studenti si sono detti soddisfatti per l’incontro.

In piazza anche senza preavviso ma non per provocare solo per rivendicare ”lo spontaneismo del movimento”. Il 22 dicembre non vuole essere un bis del 14. Sono colorati ”perché non siamo black block”, e l’obiettivo è andare ”in direzione opposta alla zona rossa”. ‘Indasponibili’, è lo slogan.

L’unica certezza è dalle prime ore del mattino la partenza in una capitale blindata: ”Ore 9.30 a Roma in piazzale Aldo Moro, e a Piramide” e ancora da piazza Trilussa. Su una cosa però non transigono fino alla fine. Non chiedono una autorizzazione ufficiale alla Questura. Rivendicando il diritto ai loro ”cortei spontanei”: identici – sostengono – alle manifestazioni degli operai nelle fabbriche. ”Lo abbiamo sempre fatto in questi mesi, perché dovrebbe cambiare adesso la nostra modalità di manifestare il dissenso”, risponde Luigi Cafagna.

20.20. Ecco i dodici giovani che hanno incontrato oggi il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Sono stati scelti dagli studenti in lotta contro il ddl Gelmini perche’ ognuno di loro rappresentativo di un’ ”anima” del Movimento. 1) Luca Cafagna, 26 anni, romano, iscritto a Scienze politiche, Sapienza; 2) Fabio Gianfrancesco, 27 anni, romano, iscritto a Filosofia, Sapienza; 3) Claudio Riccio, 26 anni, di Bari, iscritto a Scienze politiche, Universita’ di Bari; 4) Elena Monticelli, 23 anni di Brindisi, iscritta a Economia, Sapienza; 5) Alessio Branciamore, 27 anni di Firenze, iscritto a Scienze politiche, Universita’ di Firenze 6) Giorgio Paterna, 26 anni, iscritto a Economia, Sapienza; 7) Simone Famularo, 22 anni romano, iscritto a Medicina, Sapienza; 8) Giulia Collaro, 23 anni, iscritta a Studi orientali, Sapienza; 9) Natascia Crimele, 24 anni romana, iscritta a Lettere, Sapienza; 10)Marta Autore, 24 anni, romana, iscritta a Fisica, Sapienza; 11)Massimiliano Tabusi, ‘ricercatore della Rete 29 aprile’ Sapienza; 12)Maurizio Plini, 28 anni romano, Ingegneria, Sapienza.

20.18. Gelmini punta l’indice contro ”la sinistra che non vuole le infrastrutture, non vuole il nucleare e neppure la riforma della giustizia e dell’universita’. Ma questo Paese – avverte – senza riforme non ha futuro. Non e’ possibile illudere i giovani dicendo che bastino piu’ risorse: in un momento di crisi economica, anche nell’universita’ occorre ottimizzare al meglio le risorse disponibili”.

20.17. La riforma dell’universita’ ”e’ un provvedimento storico, che archivia definitivamente il ’68 e archivia la sinistra che non vuole riformare il Paese”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, intervenendo telefonicamente ad un convegno degli Studenti per le liberta’ organizzato a Napoli.

19.59. In conferenza dei capogruppo si e’ raggiunto l’accordo per sbloccare i lavori di Aula. Il voto finale e’ previsto per domani alle ore 16. La discussione andra’ avanti stasera fino alle 21 e riprendera’ domani mattina alle ore 9.

19.59. Manifestazione contro la riforma universitaria oggi pomeriggio a Perugia. Alcune decine di studenti hanno sfilato per il centro inscenando un funerale. I giovani hanno portato a spalla una bara coperta da un drappo nero. Simbolo – hanno spiegato – ”dell’Universita’ pubblica che sta morendo”. La manifestazione si e’ svolta senza incidenti. E’ quindi terminata con un’assemblea di fronte al rettorato.

19.44. La senatrice Finocchiaro ha rinnovato le accuse alle procedure legislative seguite sul ddl Gelmini che hanno provocato “una torsione del procedimento”. Ha anche criticato la decisione del presidente Schifani di concedere un solo minuto per gruppo per il voto di ogni singolo emendamento. “Se davvero volessimo impaludare questa discussione – ha ammonito Finocchiaro – siamo ben in grado di farlo. Noi invece diciamo semplicemente: lasciateci discutere questa legge con i nostri argomenti e già domani, alle 13, si può votare in diretta televisiva perché tutto il Paese possa conoscere e sapere quanto di sbagliato c’è in questo provvedimento”. Un semaforo “quasi” verde, e comunque un segnale che il Pd ha deciso, seguito anche dall’Italia dei Valori, di porre fine al filibustering.

19.43. Ostruzionismo finito in Aula al Senato e il ddl Gelmini, sia pure nella durezza del contrasto, sarà votato definitivamente domani dall’Aula di Palazzo Madama intorno alle 13. E’ il risultato maturato nell’ultimo scorcio del confronto parlamentare dopo che hanno preso la parola la presidente dei senatori del PD, Anna Finocchiaro, il suo collega dell’Italia dei Valori, Felice Belisario, e il capogruppo del PdL, Maurizio Gasparri.

19.33. L’opposizione di fronte al muro contro muro che sta andando avanti nell’Aula del Senato per la riforma universitaria ha deciso di proporre al presidente Schifani di uscire dall’empasse garantendo il voto finale sul ddl per domani alle ore 13 con l’impegno di riformulare i tempi di interventi in Aula. Schifani ha detto di ”apprezzare”la proposta avanzata dalla capogruppo del Pd, Anna Finocchiaro e dell’Idv Felice Belisario e ha convocato la Conferenza di Capigruppo.

19.11. ”Il presidente della Repubblica ha detto di essere disposto ad esaminare le nostre alternative e proposte alla riforma Gelmini”. Lo ha detto uno degli studenti della delegazione che ha incontrato oggi il Capo dello Stato.

18.46. Tensione alle stelle in Aula al Senato sulla riforma dell’Università. I gruppi di opposizione contestano vivacemente la decisione della conferenza dei capigruppo di concedere soltanto un minuto a ogni gruppo parlamentare per intervenire su ogni singolo emendamento. La seduta è stata sospesa intorno alle 18,40 dal presidente di turno Domenico Nania dopo l’ennesima contestazione delle opposizioni.

18.46. Due auto della polizia municipale di Napoli sono state danneggiate durante la manifestazione di studenti e disoccupati che oggi, partiti in corteo da piazza del Gesu’ hanno creato numerosi blocchi stradali con ripercussioni pesanti su tutta la viabilita’ nel centro cittadino. Sui mezzi e’ stata apposta la scritta ”ACAB” e una stella a cinque punte. In via Marina, quando alcuni automobilisti e motociclisti hanno tentato di oltrepassare il blocco, creato dai partecipanti all’altezza del Varco Pisacane del Porto, uno dei motociclisti ha urtato un manifestante e sono nati dei tafferugli. Il personale del Nucleo Intervento Operativo della Polizia Municipale, guidati dal comandante Sementa, e’ riuscito a sedare gli animi consentendo alla manifestazione di proseguire.

18.38. Disordini fuori della sede del quotidiano Il secolo XIX a Genova dove sono state spaccate le vetrine dell’entrata dal corteo composto da studenti medi e universitari. I manifestanti, dopo aver sciamato per il centro storico e le vie del centro ha raggiunto la sede del Secolo XIX accusando la redazione di aver pubblicato nomi e cognomi dei manifestanti arrestati a Roma negli scontri dello scorso 14 dicembre. Una decina di giovani sono entrati nell’atrio del giornale e ci sono stati tafferugli con le forze dell’ordine perche’ altri studenti temevano degli arresti. Quando i ragazzi sono usciti, mentre altri spaccavano le vetrine, il corteo si e’ ricompattato e sono intervenuti poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa davanti alla sede del quotidiano.

18.14. Un gruppo di studenti ha dato fuoco ai propri libretti universitari, oggi pomeriggio nel corso principale del centro di Siena, come protesta nei confronti della Riforma Gelmini. Gli studenti, una quindicina, appartenenti al gruppo Dimensione Autonoma Studentesca, hanno prima fatto un volantinaggio di sensibilizzazione, poi sono passati al rogo dei libretti, simbolo dello sforzo degli studenti, reso inutile dalla nuova Legge sull’Universita’.

18.07. Tre estintori, una cesoia e la base in cemento di un cestino di rifiuti da esterni: e’ quanto hanno usato invano gli studenti milanesi, che si erano riuniti in assemblea all’interno dell’Universita’ Statale di Milano, per cercare di forzare l’ingresso agli uffici del Rettorato dell’ateneo. L’idea di occupare l’ufficio del rettore Enrico Decleva, che ricopre anche la carica di presidente della Crui, e’ nata durante l’assemblea ma si e’ andata a scontrare contro la tenacia del cancello in ferro che protegge la porta d’ingresso agli uffici. Gli unici danni riscontrabili, oltre al contenuto dei tre estintori che sono stati scaricati nell’androne, sono due pannelli in legno che rivestono le pareti ai lati del cancello, che sono stati divelti. Fallito il tentativo di occupare, il piccolo gruppo si e’ quindi sciolto definitivamente, allontanandosi dall’ateneo.

18.05. Alcune centinaia di studenti hanno iniziato a manifestare questo pomeriggio a Trento sfilando in corteo per le vie del centro. In cima al corteo uno striscione con la scritta ”Gelmini, repressione e precarieta’, blocchiamo le citta”’. Disagi al traffico si sono verificati quando i manifestanti, partiti dalla facolta’ di Sociologia occupata, si sono fermati per un quarto d’ora in piazza Venezia, davanti alla facolta’ di Lettere, scandendo slogan e accendendo alcuni fumogeni. Nella stessa piazza, alcuni giorni fa un gruppo di studenti aveva impacchettato la fontana. Dopo un’altra fermata davanti a palazzo di Giustizia, i manifestanti, controllati dalle forze dell’ordine, hanno proseguito verso il commissariato del governo.

18.04. E’ stata liberata in entrambe le direzioni, sul tratto urbano della A24 Roma-l’Aquila, il tratto tra via Fiorentini e la Tangenziale Est che stamani era stato occupato da un gruppo di manifestanti. Lo comunica la Concessionaria Strada dei Parchi. Costanti aggiornamenti sulle condizioni di viabilita’ vengono diramati da Isoradio 103.3 FM, attraverso i pannelli a messaggio variabile e sul network Tv Infomoving in Area di Servizio.

18.00. Circa 3.000 persone tra studenti delle scuole superiori, universitari, genitori degli studenti e insegnati dei Cobas sono partiti da piazza Verdi per bloccare il traffico nel centro di Palermo. La protesta riguarda il ddl Gelmini, in discussione al Senato. Rispetto a stamattina, sono altri i gruppi che aderiscono alla manifestazione, a confermare una spaccatura nella protesta che si fa sempre piu’ ampia. Questo pomeriggio, infatti, si sono riunite le scuole superiori che aderiscono alla Rete dei collettivi provenienti anche dalla provincia di Palermo, le facolta’ di Scienze Politiche, Giurisprudenza e l’accademia di Belle arti. Il corteo passera’ per via Maqueda, bloccando le strade del centro storico, e poi per corso Vittorio Emanuele, via Roma e via Cavour, per tornare al teatro Massimo. Nonostante la volonta’ di fare manifestazioni separate, alcuni ragazzi condividono la protesta violenta di questa mattina. ”Credo che le azioni riflettano la rabbia degli studenti – dice Vincenzo Panzini del collettivo Carlo Giuliani, che fa parte del coordinamento Universitari in lotta – puo’ capitare poi che qualcuno si faccia male. La rabbia e’ legittima e alimentata da riforme subite. Noi la violenza la subiamo da tempo”. Dal corteo spuntano anche le bandiere dei Cobas degli insegnanti. ”E’ una poltica che massacra la scuola pubblica, per questo appoggiamo gli studenti – dice Edoardo Albeggiani, del liceo artistico Catalano – l’istruzione e’ ormai abbandonata. Questi studenti hanno avuto il merito di far sentire la loro voce”.

17.30. Si sono legati ai cancelli della Prefettura e hanno esposto il cartello con la scritta ”Incatenati al nostro futuro”. E’ la protesta portata di nuovo in piazza, nel pomeriggio, da una trentina di studenti dell’ universita’ di Pisa; tra loro anche i giovani che da tre giorni sono in sciopero della fame per dire no alla riforma Gelmini. Gli universitari hanno raggiunto la Prefettura dopo un breve corteo sul Lungarno. Per oltre un’ora gli studenti sono rimasti legati davanti al Palazzo del Governo, controllati a distanza dalle forze dell’ordine. Poi, due di loro sono stati ricevuti dal prefetto, Antonio De Bonis, al quale hanno consegnato un documento con le ragioni della protesta da inoltrare al Governo. ”Conoscenza critica, ricerca e diritto allo studio – si legge nel documento – sono beni comuni, di cui nessun governo e nessuna maggioranza ha la disponibilita’. Lo ribadiamo, a maggior ragione, dopo l’indecoroso spettacolo offerto ieri durante la seduta del Senato”.

17.11. Gli studenti universitari milanesi, rimasti in poco piu’ di una cinquantina, sono stati completamente bloccati dalle forze dell’ordine che hanno impedito loro di proseguire in corteo e quindi si sono ritirati all’interno della sede di via Festa del Perdono dell’Universita’ Statale per un’assemblea.

17.00. ”Oggi 22 dicembre e’ morto un operaio. Colpa e’ dei padroni. Vendetta!” E’ questa la scritta, firmata ”compagni e le compagne” comparsa sullo steccato che delimita i lavori in corso sull’edificio della facolta’ di scienze politiche e giurisprudenza all’interno della citta’ universitaria La Sapienza di Roma, dove oggi un operaio e’ morto mentre stava lavorando. Sul cancello dell’ingresso del cantiere sono stati anche appesi dei garofani rossi e un casco giallo, con un foglio bianco e la scritta ”noi non uccidiamo nessuno, loro ci uccidono tre volte al giorno”. Altri fiori sono stati portati da comitati operai e da altri studenti. Davanti al cantiere si sono riuniti alcuni ragazzi che venivano dal corteo che si e’ svolto oggi a Roma e che hanno applaudito al passaggio di altri giovani che portavano i fiori. Su un muro di fronte al cantiere e’ comparsa anche la scritta ”La sicurezza del potere uccide nei cantieri e nei Cie…non votare lotta”. Alcune ore prima, hanno riferito alcuni studenti, il rettore Luigi Frati e’ stato aggredito verbalmente da alcuni comitati di operai che hanno gridato ”assassino”. Secondo quanto si e’ appreso i lavori di ristrutturazione dell’edificio dove lavorava l’operaio erano stati appaltati dal provveditorato a una ditta. Gli studenti hanno riferito che da anni erano in corso dei lavori di ristrutturazione della struttura il cui solaio era gia’ crollato una volta.

16.25. Hanno liberato la stazione centrale di Napoli gli studenti che da qualche ora occupavano i binari provocando notevoli disagi alla circolazione ferroviaria con diversi convogli bloccati in entrata e in uscita. I manifestanti in corteo si sono diretti verso corso Umberto.

16.23. La seduta pomeridiana del Senato è iniziata alle 16 e subito è ripartito l’ostruzionismo dei senatori delle opposizioni. Sono molti gli iscritti che intervengono sul processo verbale della seduta pomeridiana di ieri. Tutti gli oratori chiedono un’integrazione e una maggiore accuratezza del processo verbale insieme a un più dettagliato resoconto dei passaggi controversi durante i quali la presidente di turno Rosi Mauro ha dato per approvati emendamenti delle opposizioni invece bocciati dall’Aula.

16.15. Gli studenti hanno anche lanciato palloncini contenenti vernice contro il portone della prefettura e le sedi di alcune banche. Lanci di vernice anche contro i poliziotti e i carabinieri del servizio d’ordine, che non hanno comunque reagito. Un gruppo di studenti ha raggiunto poi la sede della Cgil davanti alla quale hanno innalzato uno striscione chiedendo che venga proclamato uno sciopero generale contro il Governo per chiedere il ritiro della riforma universitaria. Gli studenti, a conclusione del corteo, sono tornati all’Universita’ della Calabria per proseguire l’occupazione dell’aula magna.

16.13. Dopo la pausa in via Festa del Perdono a Milano, sede centrale dell’Universita’ Statale, gli studenti universitari si sono riorganizzati e hanno dato vita a due piccoli cortei improvvisati e non autorizzati. Mentre il primo, in cui si voleva consegnare tre doni simbolici a tre istituzioni cittadine (Comune, Prefettura e Camera del lavoro), e’ stato immediatamente bloccato, il secondo ha cercato di seminare gli agenti della polizia cambiando continuamente direzione nelle vie adiacenti all’ateneo. La piccola manifestazione ha quindi bloccato il traffico in via Francesco Sforza infilandosi tra le auto in coda, ma e’ stato intercettato dalle forze dell’ordine ed e’ al momento anch’esso bloccato.

16.00. Facce truccate da clown, abiti colorati, ritmo di tamburi al corteo che, alcune decine di studenti della Facolta’ fiorentina di architettura nonostante la pioggia, ha cominciato a sfilare nelle vie del centro storico per manifestare contro la riforma Gelmini. L’iniziativa, preannunciata ed autorizzata dalla questura, ha preso il via da piazza Santa Croce. ”Questo ddl e’ la ciliegina sulla torta di una politica di gestione della crisi economico-sociale totalmente fallimentare portata avanti dal governo”, ha commentato Marco Fabri, uno degli organizzatori della protesta. Volto imbiancato dal cerone e orecchie da coniglio di pezza in testa. ”Noi siamo vestiti da clown, provocatoriamente, per testimoniare come, ancora una volta questi parlamentari abbiano confermato di essere niente piu’ che una manica di pagliacci: oggi in piazza portiamo i colori del malcontento”. Tra i giovani, alcuni espongono cartelli con scritte come ”Colori contro la crisi” e ”Perche’ ogni mese ho l’impressione di essere io che pago la cassa integrazioni di un operaio?”.

15.40. Lanci di uova contro la sede della prefettura e di alcune banche e palloncini colorati lanciati in aria in segno di festa: sono le iniziative intraprese dagli studenti delle Universita’ di Arcavacata e di Reggio Calabria durante il corteo organizzato a Cosenza in segno di protesta contro la riforma universitaria. Gli studenti hanno scandito slogan contro il Ministro Gelmini ed il Governo. Un lancio di uova e’ stato fatto anche contro la sede di Cepu.

15.31. Nessuna manifestazione in piazza ma tanti fiocchi neri per le strade della citta’ ”in segno di lutto per morte dell’istruzione pubblica”: e’ cosi’ che a Terni il Collettivo studentesco ”La crepa nel muro” ha voluto aderire alle proteste organizzate in tutta Italia contro la riforma dell’universita’. I fiocchi sono stati collocati davanti alla sede della prefettura e alle scuole superiori, ed intorno a due monumenti simbolo della citta’, la pressa della stazione e l’obelisco di Pomodoro. Uno striscione con scritto ”Oggi muore l’istruzione pubblica” e’ stato invece posizionato sul ponte della superstrada in viale Eroi dell’aria. ”Abbiamo deciso di non scendere in piazza come controprotesta – spiega Luca Proietti, portavoce del Collettivo – ma abbiamo voluto partecipare attraverso un gesto simbolico che vuole rendere partecipe tutta la citta’ di quello che sta succedendo”.

15.31. Gli studenti che hanno sfilato in corteo sulla tangenziale di Roma e per circa 500 metri sul tronchetto che collega questa all’autostrada A24 sono rientrati in citta’ attraverso l’uscita di via di Portonaccio. Proseguendo lungo le strade cittadine, hanno annunciato di aver intenzione di raggiungere l’Universita’ La Sapienza. I manifestanti, in migliaia hanno bloccato il traffico in via di Portonaccio.

15.18. Il corteo degli studenti e dei lavoratori partito questa mattina da Piramide e’ terminato intorno alle 14,30, nello stesso punto da dove era cominciato. al corteo hanno partecipato alcune centinaia di persone. Dopo aver ‘sfiorato’ il ministero dell’Istruzione, i manifestanti sono ritornati in piazza Risorgimento senza creare nessun problema di ordine pubblico. ”Purtroppo oggi e’ morto un operaio alla Sapienza – ha detto uno degli organizzatori al megafono – per questo ora ci dirigeremo verso l’universita’ per portare la nostra solidarieta’. L’appuntamento e’ sotto la statua della Minerva”. Gli studenti e i lavoratori sono poi entrati in piccoli gruppi nella stazione Piramide per prendere la metro che li portera’ all’universita’ Sapienza.

15.10. Il corteo degli studenti ha invaso la corsia del tronchetto che da Portonaccio porta verso il raccordo anulare e collega la tangenziale est alla A24 Roma-L’Aquila. Molti manifestanti sfilano tra le auto bloccate nel traffico esplodendo alcuni petardi. Alcuni automobilisti escono dalle auto sorpresi dalla scena. Al passaggio del corteo sotto una galleria gli studenti hanno urlato lo slogan ”Vedi che succede a votare Silvio”. Nella galleria e’ stata anche scritta con lo spray nero la frase: ”La prossima volta assaltiamo il cielo”, con affianco il simbolo dell’anarchia. Tra i manifestanti ci sono anche una trentina di studenti dell’Universita’ ”D’Annunzio” di Pescara e Chieti. ridano in coro ”tutti all’Aquila!”.

15.05. ”Eravamo pronti a lasciare la Stazione ma poi abbiamo visto arrivare da lontano la polizia e allora abbiamo deciso di rimanere ancora qui per un poco”. Lo dicono gli studenti che stanno bloccando i binari della Stazione centrale di Napoli con pesanti conseguenze sul traffico ferroviario. Gli studenti non vogliono che sia ”imposto” loro di allontanarsi. La polizia controlla a distanza i manifestanti.

14.45. Un gruppo di alcune centinaia di studenti, appartenenti al gruppo degli ”indipendenti”, ha occupato per circa mezz’ora la Mole Antonelliana, edificio simbolo di Torino. Si tratta dei manifestanti che questa mattina avevano inscenato una simbolica occupazione di Palazzo Carignano, prima sede del Parlamento italiano, dove avevano ”approvato” una sorta di controriforma da opporre al disegno di legge Gelmini. I giovani hanno fatto poi fatto irruzione nella Sala del Tempio dove si sono intrattenuti scandendo slogan contro la riforma. L’ala piu’ estrema degli studenti, invece, ha concluso la sua manifestazione occupando il cortile del rettorato dell’universita’. Precedentemente si erano avuti attimi di tensione con le forze dell’ordine davanti alla sede provinciale del Popolo delle Liberta’, dove si era verificato un lancio di ortaggi, pietre, petardi e bottiglie da cui gli agenti hanno dovuto ripararsi con gli scudi protettivi.

14.43. Negli scontri tra gli studenti e le forze dell’ordine di questa mattina a Palermo e’ rimasto ferito un militare della Guardia di Finanza. Il militare e’ all’ospedale Civico per farsi refertare. Ha una frattura alla mano. Non ci sarebbero feriti tra la polizia.

14.40. ”Ci scusiamo per il disagio” e’ questo lo slogan scandito al ritmo di battito delle mani dal corte degli studenti che sta attraversando la tangenziale, prima all’imbocco dell’A24. I manifestanti stanno camminando fra le auto bloccate. Qualche autista solidarizza, applaudendo al passaggio.

14.29 Il corteo degli studenti della Sapienza sta sfilando sulla A24, la Roma-L’Aquila. I manifestanti sono diretti all’Universita’ ma hanno fatto una deviazione del percorso ‘immettendosi’ sull’autostrada. Probabilmente percorreranno circa 300 metri per poi uscire a Casalbertone e andare verso La Sapienza.

14.26 “E’ assolutamente sbagliato far passare il messaggio che chi mette a ferro e fuoco le città, si scontra con le forze dell’ordine, crea disagi ai cittadini e ai turisti ottenga alla prima richiesta ciò che chiede. Ci auguriamo che il Presidente Napolitano si impegni ad incontrare anche il consiglio nazionale degli studenti e tutti quelli studenti che pacificamente e nel rispetto delle regole si battono ogni giorno per migliorare le cose“. E’ quanto dichiara Andrea Volpi, Coordinatore Nazionale di Azione Universitaria, di area Pdl, in merito all’apertura del capo dello stato ad un incontro con i manifestanti. “Eravamo già indignati di come alcuni sedicenti studenti si permettessero di strumentalizzare il presidente della Repubblica chiedendoli di non firmare una legge approvata in parlamento – continua Volpi -, ora però all’indignazione si aggiunge lo stupore di accorgersi che basta puntare i piedi e spaventare le istituzioni per essere ascoltati, in barba a tutti i dettami di rispetto e democrazia” Azione Universitaria sostiene di esprimere “su tutto il territorio nazionale centinaia di rappresentati degli studenti e questo è lo specchio di come la maggioranza degli studenti sia consapevole dell’importanza di questa riforma e sia sostanzialmente favorevoli ad essa”. “Se il presidente Napolitano – conclude Volpi – accetta di incontrare i facinorosi e i violenti, deve impegnarsi ad incontrare tutte le anime degli studenti”.

14.11 I manifestanti anti riforma Gelmini, dopo essere entrati nella Stazione centrale di Napoli, hanno camminato sui binari, diretti allo snodo di accesso dei treni alla sede ferroviaria.

13.58 ”Avevamo progettato altre iniziative di protesta contro il ddl Gelmini, ma a causa della morte dell’operaio all’interno della stessa citta’ universitaria abbiamo deciso di tornare alla Sapienza”. Lo hanno riferito gli studenti che stanno sfilando sulla tangenziale a Roma, contro il ddl Gelmini.

13.22 Impugnano banane, ”le nostre pistole che non sparano”, e offrono fiori. Sono i ricercatori e gli studenti che da questa mattina stanno effettuando un presidio davanti alla sede della Provincia di Salerno. ”La nostra e’ – spiega Stefania Leone, una delle ricercatrici che sta effettuando il presidio – una protesta pacifica mentre si sta per approvare quella riforma che sarebbe la condanna per migliaia di persone”.

13.21 Gli studenti della Sapienza stanno bloccando l’imbocco della Tangenziale dalla via Prenestina a Roma. I manifestanti proseguiranno il loro corteo in periferia

13.19 Sono ripresi gli interventi in dissenso dal gruppo di senatori del Pd e dell’Italia dei Valori impegnati nell’esame del ddl Gelmini. La mancanza di un accordo in Conferenza dei capigruppo e la decisione delle opposizioni di usare ogni strumento previsto dal Regolamento ha fatto ripartire l’ostruzionismo. Cosi’ singoli senatori del Pd e dell’IdV prendono la parola utilizzando il tempo previsto dal Regolamento. Non mancano episodi curiosi. Il senatore dell’IdV, Elio Lannutti, è intervenuto per criticare l’impianto dell’art. 11 del provvedimento. Lo ha fatto, ha reso noto alla fine del suo intervento, in dissenso dal gruppo. Il presidente di turno Domenico Nania lo ha redarguito: “Senatore Lannutti credevo che lei parlasse a nome del gruppo, altrimenti come fa a dissentire se prima il suo gruppo non ha espresso la sua posizione?”.

13.00 Gli studenti romani hanno annunciato: “Siamo ventimila”. Gli studenti Gli studenti della Sapienza che hanno dato vita ad un corteo ‘periferico’ lontano dalla zona rossa del centro. Un corteo goliardico caratterizzato dai pacchi dono per ora recapitati a Cgil e Atac. Proprio sotto l’Atac agli studenti si sono uniti alcuni immigrati di Rosarno. E si son sentiti slogan contro il sindaco di Roma Alemanno. Dall’edificio che ospita l’Atac diverse persone si sono affacciate a guardare il corteo dalle finestre, sul terrazzo e tra le scale antincendio.

12.58 Miniblitz degli studenti universitari e delle superiori alla Stazione ferroviaria di Cagliari con una pacifica invasione dei binari, ma solo per pochi minuti. Poi il corteo partito questa mattina da piazza Garibaldi si e’ diretto verso piazza del Carmine, ormai rituale tappa finale delle mobilitazioni di questi ultimi mesi. Nella piazza si e’ conclusa poco prima delle 13 senza tensioni e violenze, la manifestazione svolta in concomitanza con la discussione del ddl sulla riforma universitaria al Senato. Un’azione a sorpresa, decisa ieri sera, per testimoniare il no degli studenti cagliaritani alla riforma degli atenei. Il serpentone composto da oltre cinquecento partecipanti ha attraversato via Sonnino, via XX Settembre e via Roma. Poi l’incursione alla stazione, gia’ ”testata” in una analoga manifestazione di qualche settimana fa quando sul tetto della struttura c’erano ancora gli operai della Geas. Infine l’assemblea in piazza del Carmine per fare il punto della situazione. Gli universitari proprio ieri hanno occupato il Rettorato come segnale sostegno alla protesta romana. Assemblee, autogestioni e occupazioni continuano anche in molte scuole superiori della citta’.

12.30 I liceali cambiano strada a Roma. Non piu’ il ministero della Pubblica istruzione ma il Gianicolo. Il corteo degli studenti delle scuole superiori di Roma, giunto a piazza San Cosimato, ha improvvisamente deviato il percorso dirigendosi verso il Gianicolo. ”Non ci interessa la vostra zona rossa – gridano al megafono i manifestanti – noi abbiamo la nostra zona blu”. La manifestazione, a cui stanno partecipando centinaia di ragazzi, e’ scandita da cori contro il ministro Mariastella Gelmini e il premier Silvio Berlusconi. ”Scendiamo in piazza disarmati, vogliamo solo essere ascoltati – gridano i ragazzi – siamo tutti a volto scoperto”. Il corteo non autorizzato al momento sta percorrendo via Garibaldi bloccando il traffico.

12.58 Alcuni studenti che protestano contro la riforma Gelmini a Palermo hanno lanciato sassi contro agenti di polizia in borghese che sono fuggiti ma che sono stati inseguiti da giovani che indossavano caschi da motociclista. Gli studenti hanno creato diversi blocchi stradali rovesciando cassonetti davanti all’Universita’ in via Ernesto Basile e in corso Tukory. Molti contenitori dei rifiuti sono stati dati alle fiamme.

12.42 I manifestanti che stanno partecipando a Napoli al corteo contro la riforma Gelmini, dopo aver lasciato il molo Beverello si sono spostati in via Marina, dove stanno sfilando provocando il blocco della circolazione. Il corteo e’ in questo momento all’altezza di una delle sedi dell’Universita’ di Napoli Federico II.

12.40 Nessun accordo alla Conferenza dei capigruppo del Senato su come proseguire nella votazione del ddl Gelmini di riforma dell’Universita’. Le opposizioni insistono: il governo deve modificare l’art. 29 perche’ in conflitto con altre norme. Se cosi’ non sara’, Pd e IdV andranno avanti con le votazioni degli emendamenti e non danno nessuna garanzia sui tempi di approvazione del provvedimento.

12.29 Hanno assaltato il negozio della Mondadori, nella centralissima via Viotti a Torino, le centinaia di studenti che hanno promosso la manifestazione contro la legge Gelmini. Il corteo, a cui si sono annessi gli universitaria che hanno occupato Palazzo Campana,sede delle facolta’ scientifiche, ha tentato di forzare l’ingresso della libreria, ha acceso alcuni fumogeni e ha affisso uno striscione sulla vetrina riportante la scritta ”Questo Governo e’ fumo negli occhi”. Poi ha ripreso la sua marcia in strada

12.22 Alcuni studenti delle medie superiori hanno occupato la sala consiliare del Comune di Ancona e si sarebbero denudati, in concomitanza con le proteste contro il decreto Gelmini. La manifestazione e’ durata alcuni minuti, poi i ragazzi hanno incontrato il sindaco Fiorello Gramillano e l’assessore all’istruzione Andrea Nobili.

12.21 Sono i giornalisti e le forze dell’ordine i bersagli degli slogan urlati dai manifestanti del corteo partito da Piramide. ”Giornalisti primo nemico”, ”giornalisti terroristi” queste alcune delle frasi gridate che non hanno risparmiato neanche gli agenti e i militari presenti, in particolare i carabinieri; per la protesta contro il ddl Gelmini, motivo per cui gli studenti sono scesi in piazza oggi, c’e’ solo un coro ”non abbiamo governi amici”. Gli studenti e i lavoratori, ora arrivati a Porta Portese, stanno facendo esplodere alcuni petardi.

12.20 In una nota gli universitari di Palermo dicono che ”gli studenti avevano annunciato pubblicamente di volere occupare la presidenza della Regione Sicilia in seguito all’annunciato taglio di 8 milioni di euro all’universita’ da parte del governo Regionale”. ”Una protesta forte – aggiunge – dunque contro tutta la classe politica, ricordiamo che nella Regione Sicilia, la maggioranza e’ formata da Udc,Pd,Mpa,Fli tutti partiti che stanno all’opposizione del governo berlusconi ma che mantengono le stesse sue politiche anche nel territorio regionale”.

12.04 L’incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, non è stato ancora ufficialmente chiesto dagli studenti che protestano contro la riforma Gelmini, ma fonti del Quirinale fanno sapere che quando ci sara’ la richiesta, il presidente e’ disponibile all’incontro

11.46 Tensione a Milano, sfondato cordone. Circa 300 studenti sono partiti dall’universita’ Statale di Milano per un corteo improvvisato diretto verso via Padova. Attimi di concitazione quando un drappello di agenti in tenuta antisommossa ha tentato di bloccare il corteo sul nascere nel vicolo di Santa Caterina. I ragazzi sono riusciti a sfondare il cordone di poliziotti e a raggiungere la circonvallazione interna, all’interno di via Francesco Sforza, dove e’ stato nuovamente bloccato dalle forze dell’ordine grazie all’arrivo di rinforzi. La decisione di scendere in piazza da parte degli studenti e’ arrivata in un’assemblea che si e’ svolta in una delle aule della sede centrale della statale, durante la quale il numero dei ragazzi e’ aumentato con l’arrivo degli studenti di altri atenei come il Politecnico. Obiettivo della manifestazione e’ quella di ”bloccare la citta”’, percorrendo una parte della circonvallazione interna e di quella esterna per raggiungere via Padova alla periferia nord del capoluogo lombardo.

Dopo una lunga fase di stallo, il corte di universitari di Milano ha ripreso la marcia e, nelle trattative con i responsabili dell’ordine pubblico, e’ stato deciso di cambiare l’obiettivo della manifestazione che si dovrebbe concludere alla sede distaccata di Scienze Politiche dell’Universita’ Statale in via Conservatorio. In precedenza, quando i manifestanti avevano sfondato il cordone delle forze dell’ordine, gli agenti hanno cercato di bloccarli usando i manganelli.

11.45 Alcuni petardi sono stati fatti esplodere al passaggio della coda del corteo dei manifestanti che sta sfilando a Napoli contro la riforma Gelmini. Le esplosioni sono avvenute nei pressi della sede della Provincia e della Questura. Dai manifestanti anche lanci di uova.

11.43 A PalermoUn gruppo di giovani, che faceva parte del corteo di protesta contro la riforma dell’Universita’, ha lasciato palazzo d’Orleans e si e’ diretto in piazza della Vittoria, dove ha lanciato sassi e bottiglie contro il portone della Questura di Palermo. Davanti gli uffici della polizia vi sono alcuni agenti.

11.34 E’ partito con destinazione ministero dell’Istruzione il corteo degli studenti che questa mattina si erano dati appuntamento davanti alla stazione della metro Piramide a Roma. Sono poco meno di un centinaio i manifestanti che stanno camminando su via Marmorata dietro lo striscione ”Contro il capitale, autorganizzazione”; tra loro anche una delegazione di lavoratori di Aci informatica. Tra i cartelli portati in mano dagli studenti si leggono articoli della Costituzione: ”I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e di manifestare liberamente”. ”La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca”. Per ora nessuna bandiera alzata se non una rossa del Partito internazionale comunista, mentre sono tanti gli ombrelli aperti a causa della pioggia.

11.32 Gli studenti che protestano davanti palazzo d’Orleans a Palermo sede della presidenza della Regione stanno lanciando grosse pietre verso la polizia. Un sasso ha colpito anche una giornalista ad un braccio. I giovani hanno incendiato al centro della carreggiata in piazza Indipendenza un cassonetto e si stanno spostando a piccoli gruppi verso palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana, che dista poche decine di metri da palazzo d’Orleans.

11.29 Lanci di uova piene di vernice rossa contro il portone della Provincia di Napoli. Il gesto da parte di alcuni manifestanti alla testa del corteo contro la riforma Gelmini in corso a Napoli. Accesi numerosi fumogeni.

11.23 Dal corteo dei manifestanti che sta attraversando via Toledo a Napoli dopo essere partito da piazza dal Gesu’, sono stati lanciati diversi petardi sui cumuli di rifiuti che si trovano nelle zone limitrofe, soprattutto in via Sant’Anna dei Lombardi. Proteste da parte di alcuni residenti che denunciavano il rischio di incendio dei rifiuti stessi. ”Vogliamo che questa sia una manifestazione pacifica – spiega Roberto, del liceo Mercalli – perche’ solo cosi’ si sentiranno le ragioni della nostra protesta, altrimenti si parlera’ solo di eventuali scontri”. Antonio, del Convitto Nazionale, sostiene: ”da lunedi’ ci stiamo organizzando per questa manifestazione. Abbiamo visto quello che e’ successo ieri in Senato e siamo scandalizzati. Non ci sentiamo rappresentati da queste persone che a causa di questa legge elettorale non ci sentiamo rappresentati”.

11.22 Manifestazioni di studenti hanno bloccato a Torino alcune vie principali della citta’. Alcune centinaia di universitari, vicini all’ala di Autonomia, sono scesi in piazza per protestare contro l’approvazione della riforma Gelmini. Il corteo, aperto da uno striscione bianco con lo slogan ”Voi in Senato, noi nelle piazze”, e’ partito da Palazzo Nuovo, sede delle facolta’ umanistiche. Poco prima un altro gruppo di studenti, in questo caso del Conservatorio di musica, aveva bloccato via Po’ e sventolato uno striscione con la scritta ”Stavolta ve le suoniamo noi”.

11.21 Circa un migliaio di studenti con caschi e book block, pannelli di polisterolo con disegnate le copertine di libri famosi, si sono scontrati con i poliziotti in tenuta anti sommossa cercando di entrare a palazzo d’Orleans sede della presidenza della Regione.

11.18 Un corteo di studenti universitari e medi, disoccupati del progetto Bros, Cobas e Centri sociali è partito poco fa da Piazza del Gesu’, nel centro storico di Napoli. I manifestanti – ”migliaia”, secondo gli organizzatori, poco più di mille secondo le forze dell’ ordine – dovrebbero raggiungere il centro della città, ma il percorso non è stato concordato. Il corteo è aperto da uno striscione ”Il casco ti salva la vita”, in polemica con lo scrittore Roberto Saviano, che aveva criticato l’ atteggiamento violento dei manifestanti che sfilano indossando i caschi. Partecipano alla manifestazione docenti delle Universita’ Federico II ed Orientale e gruppi di genitori. A Benevento un presidio di protesta e’ stato organizzato dall’ Università del Sannio.

10.53 “Noi non siamo black bloc”. Questo è uno dei cartelli esposti da oltre duecento studenti delle scuole superiori di Roma riuniti a Piazza Trilussa e che si preparano a muoversi verso il centro per protestare contro il ddl Gelmini. ”Non vogliamo che passi questa riforma e siamo al fianco degli universitari – spiega Carlotta una studentessa del Virgilio – ma ci dissociamo totalmente da qualsiasi forma di violenza e da coloro che martedi’ scorso hanno spaccato le vetrine. Ieri abbiamo ricominciato la nostra mobilitazione in maniera pacifica, con flash mob, margherite e travestimenti e oggi intendiamo proseguire così”. ”Speriamo che non vada come martedi’ scorso – aggiunge Federico, 17 anni – noi siamo contro la violenza e vogliamo una protesta pacifica”.

10.52 Un pacco dono piuttosto grande, lo trasportano in quattro, per la Cgil: e’ questa la prima iniziativa degli studenti, che con un piccolo corteo distaccato da quello che partira’ da Piazzale Aldo Moro, a Roma, vogliono raggiungere la sede del sindacato, per chiedere lo sciopero generale. ”Dentro questo pacco c’e’ una lettera – spiega Matteo, uno dei ragazzi che porta il dono – nella quale chiediamo alla Cgil lo sciopero generale. Questo dimostra che la nostra mobilitazione va ben oltre il ddl Gelmini”. ”Noi vogliamo bloccare il Paese – dice Andrea, 20 studente di lettere e appassionato di greco antico – nei prossimi mesi le manifestazioni continueranno, perche’ noi vogliamo riuscire in quello che il Parlamento non e’ riuscito a fare: mandare a casa Silvio Berlusconi”. La costola del corteo della Sapienza si dirige quindi verso Corso Italia, dove un sindacalista ricevera’ i ragazzi e il dono.

10.44 Dalle dieci alle venti porte di sedi universitarie chiuse con lucchetti: il movimento studentesco veneziano ha aperto con una ”operazione” in grande stile la giornata in cui il decreto del ministro dell’istruzione sta per essere approvato dal Senato. Lo scacco, che ha dato molto da fare ai vigili del fuoco i quali hanno dovuto aprire le sedi ad una ad una, ha scherzosamente simulato un maxisequestro dell’Universita’ da parte delle forze dell’ordine a causa del comportamento dei rettori veneziani. ”L’accusa e’ grave”, spiega una email spedita all’Ansa di Venezia da una certa Nera Clarisi , che parla di una ventina di sedi universitarie sbarrate da ignoti. ”L’ipotesi degli investigatori – prosegue lo scherzo – e’ che nella volonta’ di anticipare l’applicazione della riforma Gelmini ed i tagli del ministro all’economia Tremonti, il rettore di Ca’ Foscari Carraro e dello Iuav Restucci abbiano trascinato l’universita’ pubblica veneziana al fallimento”. Finora gli interventi dei vigili del fuoco sono otto: le porte erano chiuse con lucchetti e le serrature riempite di colla potente. Il nome Nera Clarisi e’ l’anagramma di ‘la crisi nera’: lo pseudonimo e’ stato attivato tre anni fa da una ventina di studenti che aveva prenotato e consumato una finta cena di laurea scappando poi senza pagare.

10.43 Sono circa 400 gli emendamenti che il Senato in giornata dovrà esaminare e votare. Dopo la bagarre di ieri sera sull’articolo 6 del ddl Gelmini, dove e’ stato evidenziato un ”pasticcio” dovuto ad una norma che viene modificata in quell’articolo e poi cassata in un articolo successivo, il 29, della stessa legge, su decisione della presidenza, l’esame degli emendamenti riprende dall’articolo 7 e proseguira’ per l’intera giornata sui 29 articoli della riforma universitaria. L’articolo 6, per ora accantonato, verra’ votato alla fine dell’esame del ddl e verranno rivotati quegli emendamenti che, in un momento di caos, erano stati dati per approvati dalla presidente di turno Rosi Mauro. Le opposizioni insistono, anche stamane, sulla necessita’ di modificare il ddl, perche’ gli articoli 6 e 29 sono in contraddizione fra loro mentre il governo intende sanare la contraddizione in sede di conversione del decreto legge milleproroghe. L’incidente di ieri ha ovviamente spostato il calendario dell’aula che prevedeva per stamattina il voto finale sulla riforma. Se non ci sara’ la decisione di proseguire ad oltranza, anche in serata, e’ probabile che la contestata riforma Gelmini diventera’ legge giovedi’ mattina.

10.33 Centinaia di studenti universitari e delle superiori si sono ritrovati questa mattina in piazza Garibaldi a Cagliari per protestare contro la riforma Gelmini. Moltissimi striscioni contro il ddl del Governo, trombette e fischietti. Dopo una mini assemblea i ragazzi della Rete hanno deciso di sfilare in corteo per le strade della citta’. Ancora non e’ stato stabilito il percorso: la manifestazione e’ controllata a vista da polizia, carabinieri e vigili urbani. Nel serpentone molti degli studenti che stanno occupando o autogestendo le scuole della citta’. Naturalmente e’ folta anche la rappresentanza degli universitari. Ieri sera c’e’ stata l’occupazione del Rettorato: gli studenti hanno trascorso dentro la struttura di via Universita’ l’intera notte. ”I politici si sono arroccati a Roma – ha spiegato Enrico Lallai, uno dei rappresentanti degli universitari – noi scegliamo le strade e le piazze della nostra citta’ come luogo di confronto e dialogo”.

10.32 A Palermo book bloc. E’ partito il ”Blocchiamo tutto day”, atto quarto. La protesta di studenti delle scuole superiori e universitari contro il ddl Gelmini che e’ in discussione in Senato non ha pero’ i numeri delle scorse manifestazioni. Sono circa duecento, infatti, i ragazzi che si sono incontrati davanti alla facolta’ di Lettere. Al corteo partecipano oltre che i ragazzi di Lettere, anche quelli di Architettura, Economia, Agraria, Scienze matematiche. Mentre Scienze politiche, Giurisprudenza e l’accademia di Belle arti scenderanno in piazza nel pomeriggio (concentramento al Politeama) con la rete dei collettivi. Gli studenti sono pronti a tentare l’occupazione delle sedi della Regione siciliana. Le loro ”armi” sono i book block, pannelli di polistirolo e legno con disegnate le copertine di libri famosi, che rappresentano gli ”scudi” degli studenti, e palloncini pieni di vernice. Prima della partenza i professori hanno raccomandato agli studenti di ”sorprendere non usando la violenza”.

10.30 ”Blocchiamo il ddl, salviamo la scuola l’università e il futuro!”: con questo slogan la Rete degli studenti sarà oggi in piazza a Roma ein molte altre citta’. ”Siamo esasperati – spiega l’associazione studentesca in una nota – da un governo che continua a giocare con le nostre vite, tagliando il presente e il futuro, distruggendo scuola, universita’ e ricerca e condannandoci a un futuro precario. La nostra esasperazione oggi scendera’ in piazza, con forme di protesta creative e non violente: cortei, manifestazioni, flash mob, lezioni in piazza, occupazioni di stazioni e monumenti, sono solo alcune delle iniziative previste per oggi”. Per la Rete ”quello che succede nei Palazzi lascia basiti”. ”Un governo che non c’e’ piu’ – spiega – ha deciso di rendere definitivamente inaccessibile il futuro per una generazione a cui hanno gia’ tolto tutto. Questo non e’ accettabile, chiediamo risposte immediate, chiediamo di bloccare questo ddl e di rifinanziare tutto il settore dell’istruzione pubblica, chiediamo di cambiare la scuola e l’universita’ partendo dalle proposte che portiamo in piazza da mesi, e che continueremo a portare”. E gli studenti annunciano che anche se il ddl dovesse passare continueranno a mobilitarsi.

10.23 ‘Ministro Gelmini, non siamo mica cretini. Noi vogliamo studiare, vogliamo ricercare, per una cultura libera e pubblica. Viva l’universita’ libera e pubblica”. Il ritmo e la melodia del Waka-waka, l’inno composto dagli studenti della Sapienza che stanno per dare inizio al corteo romano contro il ddl Gelmini. Con i cappelli di Babbo Natale in testa, i ragazzi hanno improvvisato un coro accompagnato dalla chitarra.

10.12 Parentopoli? La riforma serve a stroncarla. Lo ha ribadito, dai microfoni di Mattino cinque, il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. ”E’ un atteggiamento diffuso nelle universita’ e i casi di questi giorni purtroppo – ha detto – non sono isolati. In molte universita’ c’e’ la promozione di parenti, amici e amici degli amici. Questi fatti – ha aggiunto – sporcano l’immagine dell’universita’ e del buon lavoro di tanti professori e ricercatori. Chi sta dalla parte dell’universita’ non puo’ far finta di non vedere questo malcostume. Bisogna mettere fine a questi comportamenti inqualificabili e il ddl lo fa in maniera netta impedendo le assunzioni di familiari fino al quarto grado di parentela”.

10.13 Attraverseranno anche i quartieri popolari della citta’ gli studenti che oggi manifestano a Roma contro il ddl Gelmini. Sfilerà per le vie di San Lorenzo e del Pigneto il corteo in partenza dall’università La Sapienza di Roma, dove si sono radunati gli studenti.

10.11 ”Dobbiamo votare ancora centinaia di emendamenti. E’ ragionevole pensare che il dibattito possa occupare tutta la giornata di oggi”. Lo ha detto il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, stamattina a Omnibus su La7 a proposito della discussione del decreto Gelmini sull’Università.

10.10 Quello che è accaduto con le votazioni di ieri in Senato e le successive decisioni assunte dalla Giunta per il Regolamento confermano che questo governo e questa maggioranza “stanno costruendo un mostro” nella procedura legislativa: lo ha detto la presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, intervenuta in Aula sulle decisioni della Giunta. “Non abbiamo condiviso la scelta della Giunta per il Regolamento. Poiché – ha spiegato la senatrice Finocchiaro – si è deciso che una parte del controllo sul procedimento legislativo venga trasferito nelle stanze di Palazzo Chigi, io penso che le argomentazioni di oggi possano avere un peso ed essere motivo di riflessione finché non arriveremo al nodo del coordinamento formale. Non c’è nessuna contraddizione formale nel testo: essa è esplicita e netta. L’antinomia andava risolta nel procedimento legislativo. Credo che dobbiamo affermare con chiarezza un concetto: il governo ha un potere limitato sul procedimento legislativo. Non può entrare nel recinto della regolarità del procedimento legislativo, quando ciò accade è una spoliazione indebita del Parlamento”. L’esponente del Pd ha infine invitato governo e maggioranza “a riflettere su un paradosso: Camera e Senato si esprimono prima su un provvedimento, poi arriva il coordinamento formale e infine il governo presenta un decreto? Stiamo – è la conclusione della senatrice Finocchiaro – costruendo un mostro”.

9.56 In caso di necessità oggi nel corso delle manifestazioni studentesche contingenti delle forze dell’ordine sono pronti per sostituire i militari davanti le sedi romane di Cgil-Cisl e Uil. E’ quanto e’ stato disposto dal Questore di Roma ieri nel corso del tavolo tecnico in accordo con i rappresentanti dei militari. Ora davanti le sedi sindacali sono presenti i militari ma in caso di necessita’ uomini delle forze dell’ordine sono pronti ad intervenire per la gestione dell’ordine pubblico.

10.04 I cortei studenteschi distribuiranno in giro per Roma pacchi regalo con le loro richieste. Tra queste “tassazione delle rendite finanziarie”, “basta veline in parlamento”, “abolizione legge 30 sulla precarietà”, “tutela e valorizzazione beni culturali”. Tra i destinatari dei pacchi anche i giornalisti più fedeli al premier come Fede, Feltri, Sallusti, Belpietro e Porro.

9.55 “Alla Giunta è all’esame la riforma del Regolamento del Senato. In quell’occasione si affronterà il tema delle votazioni e si inserirà il discorso del massimale come precedente. Gli uffici, in ordine ai precedenti, forniranno eventuali chiarimenti. Il fatto di ripetere un paio di votazioni elettroniche si è reso necessario proprio perché non ero convinto”: lo ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, in replica al senatore dell’Italia dei Valori Francesco Pardi che aveva criticato le decisioni prese ieri sera dalla Giunta per il Regolamento di far ripetere le votazioni su alcuni emendamenti dati erroneamente per approvati.

9.40 Per il senatore Pd Luigi Zanda la riforma favorisce i figli dei ricchi. ”Questa non è una riforma ma solo una legge che tradisce il diritto allo studio. Una pessima norma che ci vogliono far votare a scatola chiusa grazie a una presidenza del Senato che lavora per il governo”. E’ quanto afferma a Repubblica il vicepresidente dei senatori secondo cui il provvedimento ”toglie autonomia e non consente un vero controllo sulla valutazione dei docenti”.

9.38 Secondo Maria Stella Gelmini “la riforma dell’università è un passo avanti necessario verso il merito,la trasparenza, il diritto allo studio. In questi due anni il confronto con tutto il mondo accademico non e’ mai mancato. Ridare dignita’ e spendibilita’ ai titoli universitari italiani è indispensabile. La riforma è “urgente anche per questo”. E’ quanto afferma il ministro dell’Istruzione in una lettera pubblicata dal Corriere della Sera.

9.36 La seduta del Senato è iniziata alle 9,30. L’Aula riprende l’esame del provvedimento di riforma dell’Università. Il presidente del Senato Renato Schifani fara’ rivotare l’Assemblea sugli emendamenti accantonati ieri, dopo che in un momento di caos erano stati dati per approvati dalla presidente di turno Rosi Mauro. La decisione di rivotare è stata presa ieri sera, a maggioranza, dalla Giunta per il Regolamento.

9.33 Studenti in piazza anche a Palermo, nel giorno della mobilitazione nazionale indetta contro il disegno di legge sull’universita’. Da piazza Politeama, dove e’ cominciato il raduno, partira’ il corteo degli studenti medi, mentre dalle facolta’ di Scienze in via Archirafi e di Lettere in viale delle Scienze si muoveranno quelli organizzati dagli studenti universitari del coordinamento ”indisponibili” dell’ateneo palermitano.Tutti e tre sfileranno per le vie del centro cittadino per poi congiungersi. Ad aprire il corteo degli studenti medi sara’ uno striscione con scritto ”Blocchiamo la citta’ per bloccare il governo e il ddl”.

9.32 L’acqua di un centinaio di fontane di piazze italiane colorate di rosso: è l’iniziativa annunciata per oggi da Lotta studentesca per protestare contro la riforma Gelmini. Lo rende noto il responsabile provinciale di Catania del movimento giovanile di Forza Nuova, Gatano Bonanno. ”La nostra iniziativa – spiega – vuole stigmatizzare cio’ che sta succedendo in questi istanti nelle stanze del potere italiano: verranno tagliati fondi alla scuola pubblica, un miliardo di euro solo per quest’anno, verra’ distrutto il libero sapere e la ricerca delle universita’ per metterle in mano ad enti privati”. A Catania sono tre le piazza interessate: quella della stazione centrale, quella davanti il Palazzo di giustizia e quella dello storico rione Fortino. Nel Catanese sono previste iniziative a Militello, Scordia e Caltagirone.

ore 9. 20 Gli studenti assicurano che non andranno verso il centro, dove si trova la “zona rossa”. Percorerranno “strade molto ampie”. Il corteo potrebbe dirigersi verso la sede nazionale dell CGIL, in Corso d’Italia, per chiedere lo sciopero generale.

9.19 Il movimento di studenti Onda-anomala ha reso noto di avere compiuto la notte scorsa un’azione dimostrativa contro ”la violenza repressiva del governo nazionale” versando dello sterco, accompagnato da un biglietto dai contenuti offensivi, davanti uno dei cancelli d’ingresso della villa del ministro alla Difesa, Ignazio La Russa, a Ragalna, paese del Catanese alle pendici dell’Etna. L’azione, che e’ stata rivendicata con un’e-mail alle redazioni di diverse testate giornalistiche accompagnate da tre foto, non ha pero’ trovato riscontro dagli accertamenti compiuti sul posto dai carabinieri della compagnia di Paterno’ e della stazione di Ragalna, che la smentiscono in maniera ufficiale. Dalle indagini avviate da militari dell’Arma e’ emerso che le immagini allegate al messaggio di posta elettronica non corrispondono all’esterno della villa del ministro La Russa, e sono state scattate in un altro posto.

ore 9.18 Traffico scorrevole e blindatura soft e solo dove necessario. Si presenta cosi’ il centro di Roma in attesa dei tre cortei di studenti in occasione del voto al senato del ddl Gelmini. Per ora non sono state disposte chiusure al traffico ne’ blindature speciali di strade e vie di accesso al centro: per questo la circolazione e’ molto scorrevole aiutata anche dal fatto che alcuni negozianti del centro storico per timore di danneggiamenti hanno scelto oggi di non aprire. I blindati delle forze dell’ordine stazionano solo in prossimita’ dei palazzi delle istituzioni, in particolare vicino ai ministeri dell’Istruzione, dell’Economia e a Palazzo Madama. Mini pattuglie di uomini delle forze dell’ordine sono dislocate per il centro di Roma.

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