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Berlusconi, il ricovero e il 10 aprile. “Qui zoppo ci cova”

di Emiliano Condò |5 Aprile 2014 20:47

ROMA – Qui zoppo ci cova. Lo “zoppo” (che in realtà  è “stampellato”)  in questione è Silvio Berlusconi. Ci cova secondo il Fatto Quotidiano che dietro al ricovero in ospedale del premier vede una strategia anti domiciliari.

Sia chiaro: il Fatto non è solo ad averlo pensato. Non è il solo neppure ad aver collegato il ginocchio malconcio di Berlusconi a quell’uveite che lo portò sempre al San Raffaele nel pieno del dibattimento Ruby. Berlusconi ne uscì qualche giorno dopo con un paio di occhiali da sole portati anche al Senato. 

Eppure, proprio mentre il Fatto scrive che è una strategia per prendere tempo ed evitare il carcere, il Giornale racconta che trattasi di “patologia dolorosissima” e che Berlusconi pur sofferente avrebbe rifiutato sdegnato l’offerta di una carrozzina.

Sta di fatto che il leader di Forza Italia sabato dall’ospedale è uscito. E che in diretta telefonica ha fatto il suo comizio di inizio campagna elettorale a Milano. Eppure l’ipotesi strategia resta. Perché il ricovero è pur sempre un segnale chiaro: Berlusconi è un uomo di 77 anni con un problema a un ginocchio. Così come dall’ospedale è uscito in ospedale può scegliere di rientrare, magari nell’imminenza di quel 10 aprile in cui si deciderà il suo destino.

Ospedale o meno passa l’immagine di un uomo malconcio cui verrà inflitto un supplizio: domiciliari o servizi sociali. E il messaggio è: come si può imporre ad un uomo che non riesce neppure a camminare di dover andare a lavorare? Idem per i domiciliari, con tutte le complicazioni “politiche” a fare da corredo.

Strategia della compassione ipotizza il Fatto, che riporta un virgolettato di fonte vicina a Berlusconi:

 “Berlusconi sta somatizzando questa attesa in maniera drammatica. È normale, comprensibile per un uomo di quasi 80 anni che si ritiene completamente innocente. La botta al ginocchio è arrivata, guarda caso, dopo l’incontro con Napolitano, andato malissimo”.

Da qui al 10 aprile, insomma, c’è sicuramente spazio per altri colpi di scena.

 

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