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Luigi De Fanis-Lucia Zingariello: larghe intese pdl-pd alla Regione Abruzzo

di admin |19 Dicembre 2013 19:54

Luigi De Fanis-Lucia Zingariello: larghe intese pdl-pd alla Regione Abruzzo

ROMA – Prove di larghe intese: è quelle che hanno fatto alla Regione Abruzzo, dove una segretaria iscritta al Pd, Lucia Zingariello, doveva “stare insieme” almeno quattro volte al mese insieme al suo capo, l’assessore pdl alla Cultura Luigi De Fanis.

Una “larga intesa” fra il politico del Pdl e la segretaria del Pd sotto il segno del peculato, della truffa aggravata e della concussione, reati per i quale De Fanis e la Zingariello sono stati arrestati.

Secondo quanto scrive Giuseppe Caporale su Repubblica:

“La donna doveva “stare insieme” all’assessore – è scritto testualmente nel documento – almeno quattro volte in un mese. Per fare “l’amore”. Così è riportato nell’accordo in vigore da diversi mesi. Tutto avveniva in cambio di denaro: trentaseimila euro annui.

E lei, 32 anni, giovane e avvenente componente dello staff di De Fanis, che già aveva ottenuto da lui l’incarico di componente della sua segretaria particolare (da 1.200 euro al mese) per altro senza vincere nessun concorso, quell’ulteriore contratto – questa volta sessuale – lo aveva firmato. E ne teneva una copia in casa”.

“Ci sono poi volute alcune settimane per rimettere insieme i pezzi e valutare con attenzione il contenuto di quella “prova” e il suo reale significato. E la scoperta è stata sorprendente. La conferma è poi arrivata, pochi giorni fa, dalla stessa segretaria, durante il suo ultimo interrogatorio. Incalzata dalle domande del pm Giuseppe Bellelli ha chiarito la natura di quel contratto. “L’assessore era ossessionato da me… – ha messo a verbale – mi ha costretto a firmarlo. Io non ho potuto rifiutare. Ho avuto paura…” questa è stata la sua difesa. La sua spiegazione.

“Io avevo un lavoro nella sanità a tempo indeterminato ma, in quel periodo mi trovavo in una situazione particolare perché mia madre stava male. È stato De Fanis a propormi di fare la sua segretaria. Mi misi in aspettativa e accettai il lavoro perché avrei potuto gestire meglio i miei problemi perché dovevo lavorare per 3 giorni. De Fanis mi propose il lavoro, anche se non ho mai partecipato alle sue campagne elettorali, anzi io ho la tessera del Pd… “. Il secondo contratto è stato poi un passaggio obbligato, ha spiegato.[…]

“Vai a timbrare, poi esci e vai a farti bella…. ” le diceva De Fanis al telefono senza sapere di essere intercettato “poi ritorni e timbri. Basta che fai quattr’ore… Chi ti conta la jurnata… capit?”.

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