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I migranti sbarcano a Sanremo: Baglioni contro Salvini, l’imbarazzo Rai. Solo canzonette?

di Redazione Blitz |11 Gennaio 2019 12:20

I migranti sbarcano a Sanremo: Baglioni contro Salvini, l'imbarazzo Rai. Solo canzonette?

I migranti sbarcano a Sanremo: Baglioni contro Salvini, l’imbarazzo Rai. Solo canzonette?

ROMA – C’è sbarco e sbarco. Quello a Malta dei 49 migranti della nave Sea Watch dopo l’estenuante trattativa europea conclusasi con l’Italia che ne accoglie una decina ma solo grazie alla Chiesa valdese che li rifocillerà, darà loro un tetto e una prospettiva lavorativa senza oneri per lo Stato italiano. Quello a Sanremo della stessa vicenda, con il direttore artistico Claudio Baglioni che alla presentazione del festival parla di “farsa” e di un governo non all’altezza della situazione se di fronte a un’emergenza epocale come le migrazioni di massa non riesce a farsi carico di una cinquantina di disperati.

Il fatto è che Sanremo garantisce una visibilità non concessa a nessun altro appuntamento mediatico: è una messa laica che conquista anche chi non sopporta la canzonetta melodica, a un certo punto l’attualità fa sempre capolino, oggi i migranti, ieri le unioni civili e i diritti dei gay, l’altro ieri i disoccupati arrabbiati con un Pippo Baudo al culmine della gloria che li accoglie come papà buono e misericordioso. E ogni sussurro del conduttore di turno si trasforma in un discorso alla nazione.

Per cui alla “farsa” evocata da Baglioni segue stizzita replica di Salvini, titolare del ministero dell’Interno e della difesa dei confini dall’invasione, come macchia d’olio la polemica si allarga fino a raggiungere i piani alti della Rai, Cda compreso, con il direttore di RaiUno Teresa De Santis che fa sapere che “mai più” Baglioni prima di cavarsela con l’invito a non fare “comizi” perché di canzonette si tratta, mentre l’ad Salini imbarazzato ci prova a vedere solo “un clima di collaborazione”.

Quindi gli strepiti dell’opposizione Pd (“perché la Vigilanza non difende Baglioni dalla vergognosa aggressione?”), i 5 Stelle un po’ spiazzati che si rifugiano nel solito conflitto di interessi (Baglioni è artista Sony e al festival sarebbero troppi i cantanti di quella scuderia). Fino alla scontata polarizzazione sulla piazza social dove abbondano gli insulti al cantautore romano. E il Festival non è ancora cominciato. Claudio Bisio, comico di supporto al conduttore, si sa come la pensa e promette (minaccia?) interventi sul tema contando sull’autore Michele Serra, intellettuale di sinistra. L’anno scorso fu un altro attore, Pierfrancesco Favino, a portare il dramma dell’esilio e dell’emarginazione tra i fiori e l’orchestra, un pezzo di bravura, merce rara nel regno dell’intrattenimento nazional-popolare. Sicuri che siano solo canzonette?

 

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