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25 aprile, Mattarella da solo e con la mascherina all’Altare della Patria VIDEO

di Redazione Blitz |25 Aprile 2020 13:44

25 aprile, Mattarella a sorpresa da solo all'Altare della Patria (Foto Ansa)

ROMA – Un omaggio in forma quasi privata in ricordo dei caduti per celebrare il 25 aprile.

A sorpresa sabato mattina il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato l’altare della Patria da solo e con la mascherina.

Mattarella ha salito la scalinata ed ha reso onore al milite ignoto.

In cima ha trovato due corazzieri, anch’essi con la mascherina, che hanno portato una corona al sacello del milite ignoto.

Un trombettiere dei carabinieri ha suonato il silenzio.

Il presidente Sergio Mattarella non ha voluto mancare almeno il passaggio all’altare della Patria delle tradizionali celebrazioni per il 25 aprile che, a causa dell’emergenza, erano state annullate.

Il capo dello Stato avrebbe voluto infatti tenere il discorso per la Festa della Liberazione nel corso di una cerimonia in Toscana che non è stato possibile realizzare.

Sabato mattina a piazza Venezia a Roma anche la scorta presidenziale è stata ridotta al minimo e non è salita con lui all’Altare della Patria aspettando ai piedi del monumento.

Non c’erano le autorità, civili e militari, non c’era il seguito presidenziale né il cerimoniale.

“Il 25 aprile è la nostra forza, unità per ripartire”.

La Resistenza, la Liberazione e la fine della “follia” nazifascista fanno parte della storia della Repubblica, ne costituiscono una “riserva etica, di straordinario valore civile e istituzionale” che oggi, ancora una volta, deve fornire al Paese quella potente energia comune per affrontare insieme la fase di rilancio in continuità con i valori del 25 aprile.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarela, interviene con nettezza sulla festa della Liberazione smussando ogni polemica (peraltro confinate in marginali ambienti di estrema destra) preferendo piuttosto usare quel serbatoio di valori che nacque dalla lotta di liberazione come propulsore ideale di una ripresa dall’emergenza coronavirus.

Una ripartenza che dovrà per forza essere simile a quella che l’Italia seppe mettere in campo sin dal primo dopoguerra.

In una giornata di ricordo e celebrazione che il Covid-19 ha tolto dalle piazze per confinarla nelle case, il capo dello Stato si sintonizza sulle vere preoccupazioni degli italiani cercando l’inevitabile raccordo tra i disastri di allora e le difficoltà di questi mesi.

Elogia i combattenti della “prima linea” che oggi sono medici, infermieri, operai e quanti stanno facendo andare avanti il Paese.

Tutte questi cittadini “manifestano uno spirito che onora la Repubblica e rafforza la solidarietà della nostra convivenza, nel segno della continuità dei valori che hanno reso straordinario il nostro Paese”. (Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev).

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