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Eugenio Scalfari, tre telefonate particolari: Renzi, Napolitano, Papa Francesco VIDEO

di admin |8 Aprile 2014 15:41

Eugenio Scalfari racconta tre telefonate particolari che ha ricevuto per i suoi 90 anni: Renzi, Napolitano, Papa Francesco

ROMA – Eugenio Scalfari racconta tre telefonate di auguri che ha ricevuto nel giorno del suo 90° compleanno: Matteo Renzi, Giorgio Napolitano e Papa Francesco.

Sul palco del Teatro Argentina, davanti a un pubblico di politici (fra i quali Enrico Letta e Walter Veltroni), giornalisti, artisti (Francesco Rosi, Roberto Benigni, Paolo Sorrentino) e amici accorsi per celebrare i suoi 90 anni, il fondatore di Repubblica inizia da Renzi.

“Dunque, la prima telefonata – posso dirlo, non è un mistero – l’ho avuta verso mezzogiorno, più o meno. Ed era Renzi“. Scalfari fa una pausa e contestualizza: “Quel giorno stesso era uscita la mia consueta predica domenicale, che era piena di bastonate per Renzi“. Brusio divertito del pubblico. “Lui mi dice: volevo farle gli auguri dei 90 anni, mi sembrava doveroso, ma dopo ho letto il suo articolo… (risate) e sono stato per qualche momento incerto… Però poi… le faccio gli auguri”. Renzi non perde tempo: “Ma lei vuole preparare un’alternativa a me?“. Risposta di Scalfari: “Io ho detto: non io, noi, quelli che la pensano in un certo modo debbono preparare un’alternativa, ma nel frattempo noi votiamo Renzi, chi altri possiamo votare, non avendo alternative? Le dobbiamo preparare”. Applausi. Renzi: “A parte che lei quando mi bastona lo fa con civiltà”. Scalfari: “E io: ci mancherebbe, mica me metto a di’ parolacce”. Renzi:  “Lei ha anche detto che lei nel frattempo deve votare per me… e se io diventassi l’alternativa a me stesso?“. Risate e applausi.

“Beh, insomma, il ragazzo è sveglio, su questo non c’è dubbio”, sottolinea divertito Scalfari “Lui si è messo un po’ a ridere, io ho fatto altrettanto, poi gli ho detto: lei è così perché il suo carattere è così, lei è soprattutto un seduttore, quindi è difficile l’alternativa… lei dovrebbe cambiare il carattere, il che mi pare molto difficile… Ma se lei mi dice che può diventare l’alternativa a se stesso, cioè un’altra cosa, non più un seduttore di folle ma… Cavour. Cavour non era un seduttore. Di donne sì, ma una per volta. Ma non di popolo. Aveva in testa un disegno, lo conosceva a fondo il disegno, e lo applicò. Io penso che l’alternativa sia di questo genere”.

“Comunque Renzi mi ha detto: io la vedrei con piacere. Io ho risposto: se uno mi chiama come presidente del Consiglio, io vado. Renzi: allora tra qualche giorno fissiamo. E io: va benissimo”. Ci sarà quindi, a meno di sorprese, un incontro Renzi-Scalfari, che probabilmente diventerà un lungo “dialogo” pubblicato su Repubblica.

Laura Pertici su Repubblica racconta le altre due telefonate, ricevute alle otto e alle nove di sera, da Giorgio Napolitano e da Papa Francesco:

“La sera alle 8, ho ricevuto la telefonata di Giorgio Napolitano. Ormai lo riconosco dal numero. Ma mentre con Renzi parlo da giornalista, con Napolitano siamo amici. Lui aveva deciso di venire oggi. Io gli ho detto, senti Giorgio, se tu vieni mi crei un imbarazzo terribile, ti pare che per due ore vieni a sentire come sono fatto io? Leggerei la noia nei tuoi occhi. Ti prego, non venire”. Sembra tutto, sul Presidente. Sbagliato. “Poi mi ha parlato di cose che non dico. Ma di cui sono contento. Non personalmente, eh”.

Quindi il racconto diventa inatteso. “Alle 9, poco dopo Napolitano, squilla il telefono. Sento una voce ormai inconfondibile: sono Papa Francesco“. Lungo applauso. Il sorriso soddisfatto di Scalfari. “Io gli ho detto, Santità sono felice. Lui: le faccio molti auguri, 90 sono tanti. Ma lei è dispiaciuto che io l’abbia pregata, dopo l’ultimo nostro incontro, di non scrivere?”. Un mondo dentro un altro mondo, per chi ascolta è l’apertura di una porta, rivela un rapporto che non si poteva neanche immaginare. “Lui vuole parlare con me senza che io scriva. Così io scrivo, perché mi serve come memoria storica, ma non pubblico. Parla con me perché vuole un dialogo con un non credente”.

Guarda il video (dal minuto 29 in poi Scalfari racconta le tre telefonate)

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