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Emma Marrone e lo sfogo per “lesbica” sui social: la replica furiosa di Lidia Borghi

di Redazione Blitz |31 Agosto 2018 14:50

Emma Marrone e lo sfogo per "lesbica" sui social: la replica furiosa di Lidia Borghi

Emma Marrone e lo sfogo per “lesbica” sui social: la replica furiosa di Lidia Borghi

ROMA – Solo qualche settimana fa il settimanale IoSpio definiva “lesbica” la cantante Emma Marrone, facendo scattare la sua replica stizzita sui social. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] La cantante salentina infatti si è sfogata su Instagram accusando la rivista di “fare schifo” e parlando del Paese che torna al Medioevo. Uno sfogo che voleva essere forse pro-omosessualità ma che ha fatto infuriare Lidia Borghi, giornalista e scrittrice lesbica e attivista dei diritti Lgbt: “Non capisco perché sollevare un polverone per l’articolo, forse ti vuoi fare pubblicità”.

Tutto ha inizio con la pubblicazione del pezzo della rivista di gossip “IoSpio” dal titolo: “Emma Marrone lesbica? Tutta la verità”. Questa la replica infastidita della cantante:

“Emma lesbica? tutta la verità! Adesso ve la dico io la verità. La verità è che fate schifo,molto schifo! La verità è che questo paese sta tornando nel Medioevo e l’omosessualità sta diventando un problema da “combattere”. Con questo titolo da quattro soldi frutto di un “giornalismo” alla deriva non state ferendo me,che ho le spalle larghe e le vostre cazzate me le metto in tasca da 10 anni. Con questo titolo avete offeso la vostra dignità in primis e poi quella degli altri. Con questo titolo avete evidenziato il marciume di questa società ipocrita e razzista. Non aggiungo altro perché vi commentate da soli.
Un bacio a tutti gli amici “omosessuali”.
Sentitevi liberi sempre e senza nessuna riserva di vivere la vostra vita,i vostri sentimenti e la vostra libertà. Viva l’amore senza pregiudizio.
Con i vostri giornali accendiamo il fuoco dell’amore. E adesso andate a guardarvi allo specchio e vergognatevi”.

Una reazione esagerata, come se “lesbica” per la cantante fosse un insulto e che ha scatenato la reazione a sua volta della Borghi, che alla cantante ha scritto una lettera:

“Cara Emma, mi chiamo Lidia Borghi, sono una scrittrice e una giornalista, un’attivista per i diritti delle persone LGBT e una donna lesbica, fra tante altre cose. Ho letto della polemica da te scatenata sul tuo profilo instagram dopo l’uscita sul settimanale IoSpio dell’articolo intitolato ‘Emma lesbica? Tutta la verità’ e ti confesso che non ho capito il perché del polverone che hai sollevato”. La Borghi arringa: “Sembra quasi che tu abbia voluto fare un’operazione di marketing, peraltro meschina, qualora così fosse, per guadagnare qualche follower in più che potrebbe acquistare i tuoi dischi o venire ai tuoi concerti. Per dirla in altri termini, la tua rabbia cozza con quei diritti delle persone omo-bi-transessuali che dici di sostenere. A leggerla così la tua uscita poco felice puzza di bruciato lontano un miglio. Mi spiego meglio: ‘faccio un po’ di caciara, smuovo un po’ le acque dello star system di casa nostra, faccio parlare di me i media e il gioco è fatto’

Premetto che non conoscevo l’esistenza del settimanale di gossip IoSpio, ma so dell’intervista che hai rilasciato all’inizio dell’anno al settimanale Grazia, ricordi? Il giornalista ti aveva chiesto del tuo orientamento sessuale e tu hai risposto: «Se fossi lesbica l’avrei già detto». E qui entro in ballo io: per prima cosa il Medioevo lascialo agli storici, in secondo luogo il termine lesbica ha cominciato a circolare in Italia negli anni Cinquanta come termine dispregiativo nei confronti di quelle schifose donne lascive che vanno contro natura e, ci crederesti? Anche oggi è così per le persone omofobe, ma le donne lesbiche sanno che quella parola è l’unica che le possa definire. Allora mi chiedo perché nel tuo sfogo via social hai parlato di schifo, di ritorno al suddetto Medioevo e dell’omosessualità come un problema da combattere? È da quel dì che il movimento di liberazione delle persone omosessuali sta combattendo, sì, ma l’omofobia e la parità di diritti. Infine il messaggio alle persone LGBTI: ce n’era bisogno? Non è che se non glielo dice Emma sono tutte tristi e depresse. Sembra quasi che l’ipocrisia abiti dentro di te”.

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