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Brunetta ministro anche dell’ego espanso: “Io, superiore morale, culturale, etico e ideologico”

di Mino Fuccillo |3 Maggio 2011 19:12

Renato Brunetta

ROMA – Di Renato Brunetta si era persa un po’ traccia, almeno sui giornali e in tv. Sì, certo: è sempre ministro, ministro di…di qualche cosa. Ma la politica economica la fa Tremonti, quella estera e d’ordine pubblico la fanno Bossi, Calderoli e Maroni. Alfano pensa alla Giustizia. Perfino Paolo Romani maneggia, muove e dirige più soldi di lui quando si occupa di energia e incentivi. Perfino Galan da qualche tempo fa più “titoli” di Brunetta. Soffriva Brunetta, cominciava ad accusare la sindrome dello “zero tituli”. E quindi ha avuto uno scatto di reni. Informa il quotidiano La Stampa che Brunetta ha di fatto aggiunto, annesso al suo incarico di ministro della Pubblica Amministrazione anche quello di titolare, ad honorem, di ministro dell’ego espanso. Ecco il testo del discorso di insediamento: “Sento di avere una superiorità morale, culturale, etica ed ideologica nei confronti di questa sinistra che mi fa leggermente schifo”.

Vada per la sinistra, a Brunetta “fa schifo” ed è un suo diritto pensarla così. Ma attenzione a quel “sento”. A quella consapevolezza espansa di “avere una superiorità”. Talmente espansa che Brunetta non può trattenerla, deborda dal suo animo alla sua bocca. Superiorità “morale”, mica solo politica che sarebbe poca cosa. Superiorità “culturale”, mica solo elettorale. E anche superiorità “etica” ed “ideologica” che gli altri sono solo mezzi uomini e mezze idee. Ministro quindi dell’ego espanso, questo dicastero a Brunetta nessuno può negarlo, ne ha tutti i requisiti. Si sente e si proclama “superiore” nell’anima, nel cervello, nella coscienza e nel pensiero.

Di solito sono requisiti che vengono anche chiamati sintomi, quando uno dice così si chiamano per lui gli infermieri e lo si porta a farsi vedere, visitare, ma “da uno bravo”. Nel superiore caso di Brunetta, escludendo gli infermieri e un abbonamento da un bravo analista, basterebbe uno specchio. Se solo Brunetta si guardasse allo specchio, quello dell’anima s’intende, non quello del corpo, il ministro “superiore” apprenderebbe cosa è la misura e qual è la sua di misura.

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