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YOUTUBE Rubano 168 forme di parmigiano reggiano in 10 minuti

di Lorenzo Briotti |21 Marzo 2017 13:54

Rubano 168 forme di parmigiano reggiano in 10 minuti

MODENA – Rubate 168 forme di parmigiano reggiano, per un valore di oltre 80mila euro, in soli dieci minuti. La Polizia di Stato di Modena ha sgominato un’organizzazione criminale dedita ai furti in caseifici, magazzini e abitazioni nella provincia emiliana ed ha arrestato dieci persone. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dal pm Enrico Stefani, hanno fatto luce su una serie di episodi compiuti nel 2015 e nel 2016. Uno di questi è stato pubblicato su YouTube e ripreso da una telecamera di sorveglianza. Le persone coinvolte nell’operazione ‘Wine & cheese’ sono prevalentemente italiane, ma sono stati coinvolti due cittadini serbi in alcuni eventi.

Le investigazioni hanno consentito di accertare una regia nella pianificazione dei furti da parte di un gruppo di persone provenienti da Cerignola (Foggia) ed esponenti della criminalità comune modenese. Tra gli episodi contestati, il furto di 16mila bottiglie di vino pregiato, per un valore di circa 100mila euro, ed il furto di 168 forme di parmigiano reggiano, per un valore di oltre 80mila euro. Per rubarle, i ladri impegnavano soltanto dieci minuti. In tutto, la polizia ha arrestato dieci persone.

“Si tratta purtroppo solo dell’ultima azione a danno del formaggio italiano più famoso nel mondo, che nel corso dell’ultimo triennio ha subito furti per un valore vicino ai 10 milioni di euro con oltre 20mila forme sottratte da caseifici, magazzini, distributori e supermercati”. E’ quanto stima Coldiretti nel commentare l’operazione.

Il sistema diffuso di produzione sul territorio, che coinvolge circa 350 caseifici sparsi fra il Parmense, il Modenese, il Reggiano e parti del Bolognese e del Mantovano, “favorisce – sottolinea Coldiretti – la caccia della criminalità al ricco bottino con ogni forma dal peso di circa 40 chili che vale oltre i 400 euro. Una refurtiva che va ad alimentare il mercato nero ed oltre a provocare un danno ai diretti interessati altera la concorrenza sul mercato a danno di tutti i produttori. Per poter ricettare le bande criminali sono costrette a tagliarlo a pezzi o a grattugiarlo poiché – spiega Coldiretti – ogni singola forma è rintracciabile. A difesa del pregiato formaggio si sta diffondendo l’uso di sistemi di allarme e di controllo, ma anche un maggiore impegno nel presidio del territorio da parte delle forze dell’ordine”.

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