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Austria, sospeso Schengen: “Controlli rafforzati”

di Gianluca Pace |16 Gennaio 2016 20:39

Austria, sospeso Schengen: “Controlli rafforzati” (foto Ansa)

VIENNA – L’Austria ha deciso di “annullare temporaneamente” le regole di Schengen sulla libera circolazione in Europa e “il controllo delle persone che vengono nel nostro Paese è stato rafforzato”. Lo ha annunciato il cancelliere Werner Faymann in un’intervista al giornale Oesterreich.

Nel quotidiano in edicola domenica 17 gennaio, si legge nelle anticipazioni diffuse, Faymann annuncia un cambio al dicastero della Difesa, dove il nuovo ministro sarà Hanspeter Doskozil, fino ad oggi capo della polizia austriaca. “Esattamente come fa la Germania – spiega il cancelliere – abbiamo deciso di aumentare i controlli alle frontiere e di effettuare rimpatri”.

Faymann precisa che chiunque raggiungerà l’Austria “verrà controllato. Chi non ha diritto all’asilo verrà rispedito indietro. Per passare la frontiera occorre una carta di identità valida e si dovrà presentarla su richiesta delle autorità austriache. Se l’Ue non lo fa, non protegge le frontiere esterne di Schengen, ed è l’esistenza stessa dell’accordo a decadere”.

La fine del sistema Schengen con le frontiere interne aperte avrebbe conseguenze economiche gravissime per l’economia europea, con un aggravio della disoccupazione”. A dirlo è il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker. Non solo.

Se non si potesse circolare liberamente nell’Unione europea, si vanificherebbe la moneta unica. Infatti, secondo Juncker, “meno Schengen significa anche meno occupazione e meno crescita economica. A che serve avere una moneta unica se non possiamo viaggiare nel continente come in passato? C’è un legame fra Schengen e l’Unione economica e monetaria, di cui non tutti parlano”. Senza Schengen, ha continuato durante la conferenza stampa sulle priorità del 2016, “finirebbe anche l’Unione economica e monetaria e la disoccupazione aumenterebbe”. Ogni volta che un paese riprende a controllare le frontiere, si perde molto denaro, ha osservato ancora. La linea “se salta Schengen salta l’euro” è la stessa che ha impresso Angela Merkel nei giorni scorsi, dando l’impressione che il governo tedesco non condividesse l’idea di un ripristino dei controlli alla frontiere.

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