Irlanda, bimba bionda con gli occhi azzurri in famiglia rom: una nuova Maria?

Maria, la bambina con i capelli biondi e gli occhi verdi trovata in un campo rom
Maria, la bambina con i capelli biondi e gli occhi verdi trovata in un campo rom in grecia

DUBLINO – Ad allarmare la polizia i capelli biondissimi e gli occhi azzurri di una bambina di sette anni notata tra i diversi minori in una famiglia rom a Dublino. La coppia sostiene che sia una loro figlia biologica, ma le forze dell’ordine – con tutta probabilità allarmate dalla vicenda di Maria, la bambina trovata mercoledì in un campo rom in Grecia con il sospetto che sia vittima di un traffico di minori – hanno deciso di affidare la bambina ai servizi sociali, dopo che le prime verifiche condotte sono state ritenute insufficienti.

La coppia avrebbe anche prodotto un certificato di nascita, sulla cui veridicità restano però fortissimi dubbi, riferisce la stampa locale. Altro elemento che desta particolari sospetti riguarda poi il fatto che l’ospedale di Coombe, a Dublino, dove la coppia afferma la bambina sia nata nel 2006, non sembra avere gli elementi per confermare la data di nascita.

Si attendono quindi i risultati del test del dna per verificare la tesi della coppia rom, mentre è stata avanzata la richiesta, come previsto dalla legge, di prolungare l’affidamento ai servizi sociali per almeno 28 giorni, in attesa di sviluppi nelle indagini di polizia. La vicenda ricorda per molti aspetti il caso di Maria, la bimba bionda e con gli occhi verdi di circa cinque anni trovata dalla polizia greca mercoledì scorso in un campo rom a Farsala (Grecia centrale), e sulla quale le autorità greche continuano a lavorare, in collaborazione con diversi altri Paesi, nel tentativo di identificare la bambina. Intanto, è stato reso noto, Maria non risulta sulla lista dei 610 bambini scomparsi in possesso dell’Interpol, fatto confermato dai riscontri compiuti dopo l’esame del suo Dna, cosa che induce gli inquirenti a ritenere che Maria sia finita nel campo rom in seguito ad un’operazione di polizia condotta per stroncare un traffico di minori provenienti dalla vicina Bulgaria che si protraeva dal 2008.

Le forze dell’ordine avrebbero sgominato la banda prima che Maria potesse raggiungere la coppia “acquirente” alla quale era destinata. Da subito dopo il loro fermo, i due coniugi rom nella cui casa Maria è stata trovata (e che sono stati incriminati per rapimento di minore), hanno dichiarato che la bambina era stata lasciata loro in affidamento da una coppia di rom bulgari che adesso ricercata.

Le conseguenze dell’inchiesta hanno toccato anche le istituzioni locali ad Atene: la responsabile dell’ufficio dell’anagrafe, la sua vice e altri due impiegati sono stati trasferiti ad altri incarichi per ordine del sindaco. La decisione, secondo quanto reso noto dallo stesso sindaco, è maturata al termine di una serie di controlli effettuati sui certificati di nascita emessi nel periodo 2008-2013: si è infatti constatato che le dichiarazioni di nascita di bambini rimaste arretrate sono inspiegabilmente aumentate negli ultimi tre anni. Le dichiarazioni nel 2011 erano 50, ma sono diventate 200 nel 2012 e 400 da gennaio di quest’anno e tutte riguardano una zona della capitale dove vivono molti rom e il trasferimento degli impiegati addetti ai certificati di nascita si è reso necessario per garantire l’imparzialità delle indagini.

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