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Islam, l'Olanda di Wilders vieta il burqa

di Maria Elena Perrero |16 Settembre 2011 21:10

BRUXELLES, 16 SET – Anche un Paese noto finora per la sua antica tradizione d'accoglienza, il suo multiculturalismo e la tolleranza come l'Olanda dice 'no' al burqa. Sotto la spinta del movimento populista e anti-islamico Pvv (Partito della libertà) guidato dal leader Geert Wilders, il governo dell'Aja ha adottato oggi un disegno di legge per vietare di coprirsi il volto in qualsiasi modo nei luoghi pubblici.

L'Olanda è il terzo Paese europeo a vietare di indossare il velo integrale. Ad aprire la strada nel 2010 era stata la Francia suscitando un vivace dibattito tra pro e contro. Da qualche mese appena la proibizione è scattata anche in Belgio, dove chi trasgredisce la regola può essere multato e addirittura condannato a passare qualche giorno in prigione.

Ed anche la regione spagnola della Catalogna intende avviarsi verso un'interdizione del burqa e del niqab negli spazi pubblici, secondo quanto riferisce proprio oggi la stampa spagnola.

Prima di diventare legge, la normativa licenziata oggi dal Consiglio dei ministri dell'Aja dovrà comunque passare al vaglio del Consiglio di Stato. Il provvedimento prevede di introdurre il divieto di indossare il burqa (e qualsiasi altra forma di copertura del volto integrale) nelle strade, negli edifici pubblici, nelle scuole, sui mezzi di trasporto e nei luoghi di cura (ospedali e cliniche).

Il governo olandese, si legge in un comunicato del ministero dell'Interno, ritiene che nascondere parzialmente o completamente il volto sia in aperta contraddizione con il modo di comportarsi nella vita pubblica dove tutti devono essere ugualmente riconoscibili.

Noto per le sue posizioni estreme e il suo accanimento contro l'Islam (ha paragonato il Corano al Main Kamf), Wilders è finito sotto processo con l'accusa di incitamento all'odio razziale. L'adozione del divieto del burqa era stata fissata dal leader del Pvv come condizione irrinunciabile per dare il suo essenziale sostegno esterno al governo di minoranza di centro-destra guidato da Mark Rutte nato dalle elezioni di un anno fa e rientra in una strategia politica che punta a contenere e ridimensionare il fenomeno dell'immigrazione.

Non a caso il Consiglio dei ministri di oggi ha anche dato il via libera a cinque proposte normative destinate a imporre un giro di vite nelle condizioni richieste per la concessione dell'asilo politico. Inoltre, sarà introdotto il reato di immigrazione clandestina, punibile anche con la prigione, e saranno rese piu' difficili le riunificazioni familiari tra gli immigrati.

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