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Acampada Porta Pia, rabbia residenti: “Paghiamo tasse e siamo bloccati in casa”

di admin |21 Ottobre 2013 14:17

Acampada Porta Pia (Foto LaPresse)

ROMA – “Sono bloccata in casa, le sembra giusto? Anche noi paghiamo le tasse”, dice una dei residenti di Porta Pia, dove il corteo degli antagonisti ha annunciato l’assedio e il mantenimento della Acampada fino al 22 ottobre. I manifestanti restano in piazza fino all’incontro con il ministro Maurizio Lupi, ma la rabbia dei residenti 

Barricati in casa, i residenti sono arrabbiati, scrive Laura Bogliolo su Il Messaggero:

” «Due giorni chiusi in casa senza poter uscire», dicono gli anziani. «Non se ne può più, a rimetterci siamo sempre noi romani». «Parcheggiare è stato un problema serio – si sfoga Marina – posso capire il corteo, ma l’accampamento no. È una vergogna». La donna ha dovuto lasciare l’auto a due chilometri di distanza”.

Il traffico continua a subire disagi e i cittadini romani non la prendono bene:

“«Io abito in un altro quartiere ma ho dovuto fare un tratto a piedi per via dei blocchi stradali. Pensavo che dopo gli accadimenti di ieri si fosse ristabilito il traffico, ma niente da fare. Manifestare è un diritto, bloccare una città per tre giorni no». Un’altra residente della zona: «Sicuramente i disagi sono tanti per i residenti. Forse non è il luogo più indicato per questo tipo di manifestazioni, visto che non ci sono bagni pubblici, la strada è bloccata»”.

Le strade vicino Porta Pia restano chiuse e la preoccupazione per i commercianti e per il traffico sono molte:

“«C’è grande preoccupazione, la situazione è critica per quanto riguarda il traffico cittadino, il trasporto pubblico senza dimenticare i danni che subiranno i commercianti dell’area che sono assediati da sabato dai manifestanti»”.

Giuseppe Gerace, presidente del II municipio, parla al messaggero delle ripercussioni negative dell’accampamento a Porta Pia:

“«Il piazzale è uno snodo fondamentale per il traffico della zona, passano le linee bus provenienti da Talenti e Bufalotta, autobus che ogni giorno portano migliaia di lavoratori e studenti verso il centro». La tendopoli coinvolge tra l’altro tre arterie fondamentali per il traffico come Corso d’Italia, via Nomentana e viale del Policlinico”.

Indubbi sono poi i danni alle attività commerciali, spiega Giovanna Seddaiu, presidente della Commissione commercio del municipio:

“«È indubbio – dice il mini-sindaco – che ci sono danni all’attività economica».

E tra pulizia straordinaria delle strade e danni il costo della manifestazione sale, spiega il Messaggero:

“Entrando più nel dettaglio sono proprio i numeri a dare l’idea dei costi delle manifestazioni e dei cortei di cui la città si fa carico: nel 2010 Roma ha speso un milione e 200 mila euro, fra controlli e pulizie. E se per un corteo di 10 mila persone si spendono 18 mila euro di costi base (esclusi i danni che sono quelli che hanno un peso maggiore), per uno di 30 mila persone il costo sale ed arriva a 41 mila euro (15mila per i vigili urbani, 10mila per l’Ama, 8 mila per servizi sanitari, 5mila per la Protezione civile e 3 mila euro per le transenne).

Per una grande manifestazione di 100 mila persone, come quella del corteo degli antagonisti del 19 ottobre,

“si parte dai 35 mila euro per la Polizia municipale, 30 mila euro per l’Ama, 15mila euro per i servizi sanitari, 15 mila per la Protezione civile, 5mila euro per le transenne, per un totale di 100mila euro”.

Soldi che verranno pagati dai romani e non certo dai manifestanti.

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