RAGUSA – Novantesei ore, quattro giorni. Se entro questo termine spunta un indizio, una pista, un nome, allora l’indagine si chiude bene. Altrimenti…altrimenti, spiega chi conduce le indagini sulla morte di Andrea Loris Stival, tutto finirebbe dilatato nel tempo con il rischio che la ricerca del colpevole possa arenarsi o arrivare a un pericoloso stallo. E proprio mercoledì sono 4 giorni dalla scomparsa e dall’uccisione del piccolo.
Il procuratore Carmelo Petralia ha infatti spiegato: “Statisticamente parlando per questo genere di delitti il tempo d’individuazione dell’autore va dalle 72 alle 96 ore, dopo di che il tempo si dilata in modo consistente. Se si arriva all’individuazione di un elemento indiziario sufficientemente grave in questo termine di 3-4 giorni, c’è la possibilità di dire che il caso è risolto. Altrimenti…”.
Gli investigatori sono convinti che ad uccidere il bambino, che secondo l’autopsia aveva subito nel tempo diversi abusi sessuali, era una persona della sua cerchia: con chi aveva familiarità questo bambino? E’ quello che hanno cercato di capire gli investigatori che martedì sera hanno convocato con urgenza la mamma Veronica per interrogarla circa 3 ore.
Le avranno anche chiesto conto di un altro dettaglio singolare: lei ha raccontato di aver lasciato Andrea Loris davanti alla scuola alle 8,30 di sabato. Ma tutte le telecamere della zona non hanno mai immortalato il bambino: la macchina di Veronica sì, a bordo si vede anche la sagoma del figlio più piccolo Diego. Ma del bambino ucciso non c’è traccia: perché?